In questa sezione del sito troverete dei percorsi relativi a diversi argomenti che possono aiutarvi a esercitarvi.

Psicoterapia

La psicoterapia dà la possibilità al paziente di conoscere se stesso. 

  • Cosa significa conoscere se stessi?

     

    Riconoscere e capire cosa ci piace e non ci piace, cosa voglio e non voglio, cosa posso e non posso (i cosiddetti limiti), cosa devo e non devo e soprattutto cosa merito e non merito. Tutto questo significa avere una sana identità.

    La psicoterapia offre la possibilità di aumentare la nostra consapevolezza.

     

    Cosa significa aumentare la nostra consapevolezza?

     

    Significa allenarci a riconoscere i nostri pensieri, sentimenti, percezioni, e reazioni verbali e comportamentali rispetto a specifiche situazioni e in seconda istanza a modificarli aumentando il nostro processo di adattamento alla vita.

     

    Attraverso la guida del terapeuta/formatore il paziente/allievo impara a mettere in pratica un nuovo stile di vita, fatto di nuove abitudini che nel tempo fanno sperimentare un abbassamento dei sintomi in termini di frequenza, intensità e durata degli stessi.

Diritti in una Famiglia

I coniugi Goulding hanno suggerito dodici messaggi, che chiamano “PERMESSI”, che i genitori debbono trasmettere ai propri figli per favorirne una crescita sana. 

  • 1. Hai il diritto di vivere e di esistere.

     

    2. Hai il diritto di essere te stesso.

     

    3. Hai il diritto di crescere.

     

    4. Hai il diritto di riuscire.

     

    5. Hai il diritto di fare.

     

    6. Hai il diritto di essere importante.

     

    7. Hai il diritto di appartenere ad una famiglia o ad un gruppo.

     

    8. Hai il diritto di entrare in intimità con gli altri e condividere quello che senti.

     

    9. Hai il diritto di essere sano di corpo e di spirito.

     

    10. Hai il diritto di avere pensieri tuoi, autonomi.

     

    11. Hai il diritto delle sensazioni.

     

    12 .Hai il diritto di essere un bambino.

Bisogni M.C

Sopravvivenza

  • Alloggio
  • Aria
  • Acqua
  • Cibo 
  • Sopravvivenza

    • Alloggio
    • Aria
    • Acqua
    • Cibo
    • Movimenti, Esercizi
    • Riposo
    • Sicurezza in termini di continuità
    • Protezione

     

    Autonomia

    • Affermazione di Sé
    • Appropriazione del proprio potere
    • Indipendenza
    • Libertà
    • Scegliere/ Decidere da soli
    • Solitudine, calma, tranquillità, tempo/spazio 

Sentimenti da bisogni soddisfatti

Sentimenti che proviamo quando i nostri bisogni sono soddisfatti (da tenere sempre in considerazione sulla linea del tempo i seguenti 3 parametri: frequenza, intensità e durata degli stessi).

    • A proprio agio
    • Abbagliato
    • Affascinato
    • Affetto (colmo di affetto)
    • Al colmo della gioia
    • Al settimo cielo
    • Allegro
    • Amichevole
    • Amore (pieno d’amore)
    • Amorevole
    • Animato
    • Appagato
    • Appassionato
    • Apprezzamento (pieno d’apprezzamento)
    • Ardore (pieno d’ardore)
    • Armonia (in)
    • Assorto
    • Attento
    • Avventuroso
    • Beato
    • Brillante
    • Buon Umore (di)
    • Calmo
    • Coinvolto
    • Commosso
    • Compassionevole
    • Concentrato
    • Contentissimo
    • Contento
    • Contento di sé
    • Coraggioso
    • Curioso
    • Di umore Allegro
    • Disteso
    • Devertito
    • Energia (pieno di)
    • Entusiasto
    • Equilibrato
    • Espansione (in)
    • Felice
    • Festoso
    • Fiducioso
    • Fiero
    • Folle di gioia
    • Gratificato
    • Gratitudine (pieno di)
    • In pace
    • Incantato
    • Incoraggiato
    • Innamorato
    • Interessato
    • Intigrato
    • Ispirato
    • Leggero
    • Libero
    • Lieto
    • Luminoso
    • Meravigliato
    • Ottimista
    • Pacato
    • Raddolcito
    • Radioso
    • Rallegrato
    • Rassenerato
    • Rassicurato
    • Rianimato
    • Riconfortato
    • Riconoscente
    • Rilassato
    • Rinfrescato
    • Rinvigorito
    • Ristorato
    • Sensibile
    • Sensibilizzato
    • Sereno
    • Soddisfatto
    • Solidale
    • Sollevato
    • Speranzoso
    • Stimolato
    • Stupito
    • Sveglio
    • Tenerezza (pieno di)
    • Tranquillo
    • Vita (pieno di)
    • Vitale
    • Vivace senza essere esuberante
    • Vivo
    • Volenteroso

Sentimenti da bisogni non soddisfatti

Sentimenti che proviamo quando i nostri bisogni non sono soddisfatti (da tenere sempre in considerazione sulla linea del tempo i seguenti 3 parametri: frequenza, intensità e durata degli stessi). 

    • A disagio
    • A pezzi
    • Abbattuto
    • Addolorato
    • Addormentato
    • Affamato
    • Afflitto
    • Agitato
    • Allarmato
    • Amareggiato
    • Angosciato
    • Angustiato
    • Animo in pena
    • Ansioso
    • Apatico
    • Apprensivo
    • Arrabbiato
    • Assente
    • Assetato
    • Astioso
    • Avversione
    • Bloccato
    • Chiuso
    • Confuso
    • Contrariato
    • Corrucciato
    • Costernato
    • Cuore spezzato (avere il )
    • Cupo
    • Deluso
    • Demoralizzato
    • Depresso
    • Desolato
    • Diffidente
    • Disgustato
    • Disorientato
    • Disperato
    • Dispiaciuto
    • Distaccato
    • Eccitato
    • Esacerbato
    • Esasperato
    • Esitante
    • Esterrefatto
    • Ferito
    • Fragile
    • Frustato
    • Fuori di Sé
    • Furioso
    • Geloso
    • Giù di corda
    • Guardingo
    • Imbarazzato
    • Imbrocciato
    • Impaurito
    • Impaziente
    • Impotente
    • Inacidito
    • Incredulo
    • Indeciso
    • Indifferente
    • Indispettito
    • Inerte
    • Infastidito
    • Infelice
    • Ingarbugliato
    • Inorridito
    • Inquieto
    • Insensibile
    • Insicuro
    • Insoddisfatto
    • Instabile
    • Intimorito
    • Invidioso
    • Irritato
    • Lacerato
    • Letargico
    • Male
    • Malinconico
    • Morale a terra (avere il)
    • Mortificato
    • Nauseato
    • Nervi (sui)
    • Nervoso
    • Offeso
    • Ombroso
    • Paura (avere)
    • Perplesso
    • Pessimista
    • Pigro
    • Preoccupato
    • Provato
    • Rancoroso
    • Reticente
    • Risentimento (provare)
    • Saturo
    • Scettico
    • Scioccato
    • Scocciato
    • Scombussolato
    • Sconcertato
    • Sconfortato
    • Scontento
    • Sconvolto
    • Scoraggiato
    • Scosso
    • Sfiancato
    • Sfinito
    • Slancio (privo di)
    • Smanioso
    • Smarrito
    • Snervato
    • Sofferente
    • Solo
    • Sopraffatto
    • Sospettoso
    • Spaurito
    • Spaventato
    • Squilibrato
    • Stanco
    • Stizzito
    • Stizzoso
    • Straziato
    • Stremato
    • Stressato
    • Stufo
    • Sul chi và là
    • Taciturno
    • Terrorizzato
    • Teso
    • Tormentato
    • Triste
    • Turbato
    • Umore nero (di)
    • Vulnerabile.

Funzioni metarappresentazionali

Identificazione: la capacità di riconoscere le emozioni proprie ed altrui appropriatamente.

  • Decentramento: la capacità di valutare le sequenze interattive essendo in grado di assumere e ricordare il punto di vista di ciascun altro nelle relazioni.

     

    Differenziazione: la capacità di concepire gli stati mentali come rappresentazioni della realtà, potenzialmente fallaci e comunque probabilistiche

     

    Integrazione: la capacità di collegare coerentemente le diverse componenti degli stati mentali ed emotivi, di organizzarle coscientemente in sequenza, di strutturare una gerarchia dei pensieri mantenendo un’identità precisa

     

    Mastery: la capacità di intervenire deliberatamente sui propri pensieri, stati mentali e stati emotivi, in modo da fronteggiare adeguatamente le situazioni complesse

1° Esercizio di Psicoterapia

I neonati quando nascono non parlano ma ascoltano. C’è un motivo profondo che la natura sceglie prima di costruire le abilità di ascoltare invece che parlare.

  • Poi con l’età la si perde quasi completamente.

     

    Solo facendo dei piccoli esperimenti nel quotidiano si può osservare che se prendiamo un’orologio e ogni volta che rispondiamo facciamo fatica ad ascoltare una persona per più di due minuti già la rispondiamo.

    Che cosa ascoltano i bambini?

    Rimproveri o lodi?

    Se dovessimo osservare una media di rimproveri o lodi? La nostra bilancia dove pende? Si prega di fare questo esercizio osservando non giustificarsi perché lo si fà?

    Perché si rimprovera in una maniera eccessiva?

    Forse perché si dimentica che la natura è lenta. O le riserve interne della pazienza sono a rosso. Forse non sappiamo nemmeno come costruire la pazienza. Per anni viviamo l’idea romantica del figlio. Poi arriva e cosa rimane di quel romanticismo. E cosa facciamo per costruire quel romanticismo tanto desiderato?

    Forse perché si dimentica che la natura è lenta.

    I bambini finalmente dopo 2 anni danno i baci. Nel frattempo che accada che un bambino sia capace di dare un bacio alla sua mamma si osserva che se si fà un calcolo, che una mamma dona ad un figlio minimo 10 baci al giorno in un mese il bambino riceve 3000 in un anno il bambino riceve 30 mila baci. Dopo più o meno 60 mila baci finalmente una madre riceve un bacio.

    Questo meccanismo vale per la pappà, pipì, andare a letto, imparare a parlare a camminare, l’elenco potrebbe essere infinito.

    Prima che un bambino impari a mangiare passa un’anno e mezzo. Una madre nutrisce il figlio tre volte al giorno in un mese 90 volte in un anno 1080 volte.

     

    Questi esempi ci fanno capire come i nostri rimproveri annullano il potenziale di un essere in crescita.

    Ora iniziamo i nostri esercizi e capiremo il senso di queste informazioni contenuti nei primi paragrafi.

2° Esercizio di Psicoterapia

Una bambina o un bambino che si sente dire queste stesse frasi tutti i giorni, alla stessa ora: Secondo il modello del Dott. Thun. 

  • 6:55 Alzati o farai di nuovo tardi a scuola. PAG. Covey 67

    Questa frase ripetuta per 7 anni di scuola.

    1.In queste frasi c’erano richieste

    2.I genitori avevano una fiducia nel loro figlio o figlia pari a……? (da 0 a 100)

    Quanto lo accettano, quanto lo comprendono, quanto partecipano alla vita del figlio?

    Quanta accettazione dei tempi di apprendimento di un figlio hanno.

     

    Esempio:

    I bambini finalmente dopo 2 anni danno i baci. Nel frattempo che accada che un bambino sia capace di dare un bacio alla sua mamma si osserva che se si fà un calcolo che una mamma dona ad un figlio minimo 10 baci al giorno in un mese il bambino riceve 3000 in un anno il bambino riceve 30 mila baci. Dopo più o meno 60 mila baci finalmente una madre riceve un bacio.

    Questo meccanismo vale per la pappà, pipì, andare a letto, imparare a parlare a camminare, l’elenco potrebbe essere infinito.

    Prima che un bambino impari a mangiare passa un’anno e mezzo. Una madre nutrisce il figlio tre volte al giorno in un mese 90 volte in un anno 1080 volte.

     

    Questi esempi ci fanno capire che la modifica di una lamentela “mio marito non è gentile” implica che noi dobbiamo essere con lui gentile quante volte prima di dire mò mai scocciato maleducato tu maleducata io. Sicuramente un numero molto lontano e maggiore di quanto noi abbiamo perso la pazienza. Se ovviamente vogliamo costruire gentilezza nel nostro rapporto.

    La fiducia è una dimensione molto più complessa del impara a mangiare o a baciare. Implica una serie di conferme infinite. Se una mamma bacia il figlio 10 volte al giorno dopo due anni il bambino impara a baciare. Se una madre non conferma il figlio 3 volte in un’ora per 5 – 6 anni di vita la stima non la costruisce. Quali sono i vantaggi di seminare fiducia nella vita di un figlio? Quali sono gli svantaggi?

    Questi genitori sicuramente risponderanno all’osservazione degli esperti ma noi dobbiamo lavorare non abbiamo tempo. OK! Ma tenendo conto che per fare delle cose ci vuole tempo si cerca di risparmiarlo da una parte e aiutare un bambino a prepararsi con più tempo tenendo conto degli svantaggi di avere un figlio con scarsa autostima.

    A prescindere dagli orari legati al lavoro. Un genitore deve essere più equilibrato nel fare conti del tempo per preparare un figlio e mandarlo a scuola. Che senso ha farlo rovinando l’autostima del bambino?

Domande guida

Che cosa deve accadere affinchè io mi sento soddisfatto?

Che cosa deve accedere affinchè io risolva questa relazione?

Che cosa deve accedere affinchè io risolva questa problema?

Thun anatomia del messaggio

C’è un mittente che vuole comunicare qualcosa.
Ciò che lui esprime verrà chiamato messaggio.
Al destinatario spetta decifrare il prodotto recepito.

Nella norma il messaggio trasmesso e quello ricevuto concordano discretamente, in modo da dare luogo ad un intendimento.

  • Spesso mittente e destinatario fanno uso della possibilità di verificare la comprensione avvenuta: ossia il destinatario comunica a sua volta come ha decifrato il messaggio, come gli è arrivato, che cosa ha provocato in lui.

     

    In questo modo il mittente può verificare in parte se il suo scopo di mittente coincide con il risultato del destinatario.

     

    Tale verifica prende il nome di FEEDBACK.

    Ogni fase del processo comunicativo richiede un contesto e un tempo adeguato.

     

    FINISCE UNA FASE E NE INCOMINCIA UN’ATRA.

    NON E’ POSSIBILE ESEGUIRE DUE FASI DEL PROCESSO COMUNICATIVO NELLO STESSO TEMPO. Errore diffusissimo. Specialmente nella relazione genitori figli. I genitori dimenticano che i figli per comprendere un messaggio hanno bisogno di tempo. Quindi iniziano le urla, minacce o offese. In ufficio queste stesse persone non potendo urlare al loro capo incominciano a costruire nel loro animo i depositi di rabbia non espressa.

     

    Esempio di un messaggio preso dal quotidiano: la donna siede al volante, l’uomo (passeggero) invia un messaggio.

     

    La stessa comunicazione contiene allo stesso tempo più messaggi.

     

    Questo è un elemento fondamentale della vita che noi, in veste di mittenti e di destinatari, non possiamo trascurare.

     

    Il fatto che ciascun singolo messaggio sia in realtà un intero pacchetto di messaggi rende il processo della comunicazione interpersonale estremamente complicato e soggetto a disturbi, per un altro verso lo rende interessante ed emozionante.

     

    Per ordinare la quantità di messaggi contenuti in uno solo, distinguiamo al suo interno quattro aspetti significativi.

     

    L’esempio, preso dalla vita di tutti i giorni (figura 1), l’uomo (mittente) dice alla moglie seduta al volante (destinatario):

    GUARDA CHE E’ VERDE!

     

    Aspetto del messaggio è il contenuto

    Per prima cosa il messaggio trasmette un’informazione di contenuto.

    Il contenuto è il colore del semaforo.

     

    Il secondo aspetto del messaggio si chiama rivelazione di sé.

    Dietro al contenuto incontriamo informazioni anche sulla persona del mittente. Da questo esempio possiamo dedurre che il mittente chiaramente parla italiano, che è in grado di vedere i colori e, soprattutto è presente e attento alla situazione in cui si trova. E inoltre ha fretta.

    I mittente quando comunica un messaggio trasmette, un contenuto e rivela qualcosa di sé.

     

    Uso il concetto di rivelazione di sé perché esso include sia la rappresentazione di

    sé voluta che non voluta.

     

    Il mittente mentre comunica deve prestare attenzione o essere consapevole a cosa vuole comunicare di sé e non vuole comunicare di sè. Il destinatario mentre analizza questo aspetto della comunicazione si chiede che cosa ha comunicato di sé il mio mittente?

     

    Il terzo aspetto del messaggio si chiama relazione.

    Dal messaggio emerge inoltre come il mittente consideri il destinatario.

    Questo atteggiamento si manifesta spesso nell’articolazione del pensiero scelta, dal tono di voce e in altri segnali secondari non verbali. Per questo aspetto il destinatario ha una spiccata sensibilità; poiché in questo caso si sente trattato o maltrattato come persona.

    Per intenderci meglio mi riferisco agli atteggiamenti. Parlo di pari dignità:

    Quando le due persone in interazione hanno lo stesso valore pur avendo status differenti o

    competenze diverse.

    Parlo di reversibiltà: Io posso utilizzare questi atti comunicativi con te ciò che tu puoi

    riutilizzare con me.

    L’osservazione di questi principi menzionati è fondamentale che sentirsi in una relazione costruttiva o meno.

    Nel nostro esempio il mittente lascia intendere di non fidarsi completamente del fatto che la moglie sia in grado di guidare in maniera ottimale senza il suo aiuto: GUARDA CHE E’ VERDE!

    A questo punto può accadere che la moglie si difenda da questa prevenzione nei suoi riguardi in tono brusco: “GUIDI TU O IO?” Il rifiuto del destinatario non riguarda l’aspetto contenutistico del messaggio, ma l’aspetto di relazione percepito. La signora in esame rifiuta l’idea che il marito non si fida di lei.

    In termini generali, quindi: trasmettere un messaggio significa sempre esprimere all’interlocutore un modo di porsi nei suo confronti. In senso stretto è una parte speciale della rivelazione di sé.

     

    Per essere più chiari, nell’aspetto di relazione sono riuniti 2 tipi di messaggi. Da uno di questi emerge come il mittente considera il destinatario, come lo vede. In altre parole cosa pensa, cosa sente. Un altro aspetto sono i permessi che si sono dati reciprocamente. Quando qualcuno domanda ad un destinatario: “ Allora come và il tuo matrimonio?” Se il destinatario considera la domanda invadente significa che non ha concesso al suo mittente questo permesso. E la mancata comprensione di ciò può creare fraintendimenti. Perché il destinatario che trova la domanda invadente non la persona può cambiare argomento o può semplicemente fare silenzio. Il mittente della domanda può a sua volta per la mancata risposta sentirsi rifiutato lui come persona. E così non è raro che due interlocutori si trovano a praticare uno snervante tiro alla fune per la definizione della relazione che li lega..

    La relazione contiene i messaggi del noi.

     

    Il quarto aspetto si chiama appello.

    E’ raro che qualcosa venga detta “così per dire”; quasi tutti i messaggi hanno la funzione di esercitare un’influenza sul destinatario.

    Ritornando al nostro esempio: GUARDA CHE E’ VERDE!

    L’appello è “ Accelera un po’, che forse riusciamo ancora a passare con il verde. Il messaggio serve tra le altre cose a indurre il destinatario a fare, o non fare, a sentire o pensare determinate cose.

    Il tentativo di influenzare qualcuno può essere più o meno evidente.

Comunicare Teoria

La comunicazione viene considerata uno strumento prezioso, di crescita personale e di umanizzazione dei diversi contesti nei quali viviamo ed operiamo.

  • Da più parti si insiste nell’attribuire difficoltà e problemi alla carente o assente comunicazione e, conseguentemente, s’intravede nell’incremento del repertorio comunicativo la chiave per agevolare la soluzione di molte difficoltà e problemi.

    L’obiettivo, nei diversi sistemi di riferimento quali la famiglia, la scuola, l’ambiente di lavoro sembra essere quello di aiutare le persona a comunicare di più. In realtà non si tratta tanto o solo di quanto le persone comunicano tra loro, piuttosto DI COME LO FACCIANO.

    Se è vero, infatti, che non si può non comunicare in quanto qualunque comportamento può essere considerato un messaggio da leggere e decodificare, il problema non si pone in termini quantitativi ma qualitativi.

    Si tratta quindi di stabilire quali siano i parametri di una comunicazione efficace.

    Comunicare vuol dire inviare, trasmettere, trasferire mettere in comune con gli altri ciò che è nostro. Ne deriva che la competenza comunicativa coincide con la capacità di PRODURRE e CAPIRE i messaggi che ci mettono in interazione con gli altri. Ciò risulta più chiaro esaminando le componenti dell’atto comunicativo.

    In un atto comunicativo possiamo distinguere tre componenti:

    a.Emittente (individuo comunicante), ossia la fonte comunicativa che produce il messaggio;

    b.Il messaggio, ossia l’informazione trasmessa;

    c.Il ricevente (individuo ricevente), ossia il destinatario che riceve e interpreta il messaggio.

    La comunicazione si articola quindi in fasi ben precise che formano un ciclo, il ciclo di comunicazione:

    Un punto di origine del messaggio

    Uno spazio, un tempo

    Un punto di ricezione del messaggio.

    Una comunicazione è completa solo quando l’intero ciclo è stato compiuto. Una conversazione è una catena di cicli di informazione.

    Se è vero, infatti, che non si può non comunicare in quanto qualunque comportamento può essere considerato un messaggio da leggere e decodificare, il problema non si pone in termini quantitativi ma qualitativi.

    Per maggiore chiarezza chiameremo individuo comunicante colui che comunica e individuo ricevente colui che ascolta. Sia chi origina il messaggio che chi lo riceve seguono passi specifici per concludere l’intero ciclo di comunicazione.

    Si tratta quindi di stabilire quali siano i parametri di una comunicazione efficace.

    AFFINCHE’ UNA COMUNICAZIONE RISULTI EFFICACE E’ NECESSARIO CHE L’EMITTENTE SIA ACCURATO NELLA CODIFICA E CHE IL RICEVENTE LO SIA ALTRETTANTO NELLA DECODIFICA.

    Essere accurati nella codifica vuol dire organizzare il messaggio in funzione del destinatario facendo si che questi possa comprenderlo; ciò significa curare sia il contenuto che lo stile relazione.

    LA CURA DEL CONTENUTO rimanda ad alcuni parametri: ordine semplicità brevità.

    LA CURA DELLO STILE RELAZIONALE concerne, invece il rispetto di alcune qualità relazionali: descrittività, autenticità, empatia, flessibilità.

    ESSERE ACCURATI NELLA DECODIFICA vuol dire invece assumere lo schema di riferimento altrui cogliendo la comunicazione nel significato che essa ha per il nostro interlocutore. L’ascoltatore o destinatario si deve preoccupare di cogliere il messaggio nella sua interezza SENZA DISTORCERE IL SIGNIFICATO DEL MITTENTE.

    L’accuratezza nella codifica e decodifica è legata al possesso di abilità di natura verbale e non verbale.

    LE PRINCIPALI ABILITA’ DI NATURA VERBALE FANNO RIFERIMENTO:

    A.AD ASCOLTARE E INCORAGGIARE L’ALTRO A PARLARE,

    B.A MANTENERE E CHIUDERE UNA CONVERSAZIONE,

    C.AD ESPRIMERE SENTIMENTI E OPINIONI,

    D.A FARE E RICEVERE I COMPLIMENTI,

    E.A FARE E RICEVERE CRITICHE,

    F.A FARE E RIFIUTARE RICHIESTE

     

    LE ABILITA’ DI NATURA NON VERBALE RIGUARDANO LA CURA DI TUTTO Ciò CHE ESPRIMIANO AL DI LA’ DELLE PAROLE: CONTATTO OCULARE, ESPRESSIONE FACCIALE, TONO DI VOCE, GESTI, MIMICA, POSTURA, ANDATURA, PARALINGUAGGIO, DISTANZA INTERPERSONALE.

    Dopo aver fatto pratica di ogni aspetto ci rendiamo conto che la comunicazione è un’arte che ha lo scopo di creare legami sempre più belli con le persone che amiamo e che interagiamo di più per motivi di lavoro.

    Molto si può risolvere attraverso la comunicazione, non tutto ma molto.

    La comunicazione ha una sua forza e per questo è importante studiarne i principi.

 
 

Repertorio Comunicativo

L’obiettivo di un laboratorio di comunicazione è quello di incrementare il repertorio comunicativo.

  • Il che significa imparare a:

    A.AD ASCOLTARE E INCORAGGIARE L’ALTRO A PARLARE,

    B.A MANTENERE E CHIUDERE UNA CONVERSAZIONE,

    C.AD ESPRIMERE SENTIMENTI E OPINIONI,

    D.A FARE E RICEVERE I COMPLIMENTI

    E.A FARE E RICEVERE CRITICHE

    F.A FARE E RIFIUTARE RICHIESTE

    Iniziando e terminando cicli comunicativi.

    La prima cosa da fare è stabilire o mettersi d’accordo quando una comunicazione si dice di qualita’.

    Quali sono gli elementi e i criteri che una comunicazione diventi di qualità:

    I PRINCIPI DA RISPETTARE PER COSTRUIRE UN ATTO COMUNICATIVO EFFICACE SONO:

    1. PARI DIGNITA’:

    Quando le due persone in interazione hanno lo stesso valore pur avendo status differenti o competenze diverse.

    2. REVERSIBILITA’: Io posso utilizzare questi atti comunicativi con te ciò che tu puoi riutilizzare con me.

    Esempio: L’educatore o genitore rivolgendosi ad un allievo o un figlio dice: “Questa cosa la poteva dire solo un cretino. Se lo stesso figlio si rivolgesse allo stesso genitore con la stessa espressione ad un fratello più piccolo lo stesso genitore interverrebbe dicendo questo non si dice.

    3. COINCIDENZA TRA L’INTENZIONE DEL MITTENTE E L’EFFETTO PSICHICO SUL DESTINATARIO.

    Esempio molti genitori o educatori mettono in atto atti comunicativi fondamentalmente buone.

    Quanti genitori a noi consulenti ci hanno riferito “io l’ho detto per il suo bene”, “io lo fatto per il suo bene”.

    Si fanno interventi con l’intenzione d’incoraggiare di far riflettere ma l’effetto psichico che il destinatario non si sente incoraggiato. Il genitore comunica una certa cosa per responsabilizzare ma il figlio non si sente responsabilizza ma si sente sottovalutato e trattato da bambino.

    Il buon comunicatore è colui che riesce ad anticipare l’effetto psichico che una certa comunicazione avrà sul destinatario.

    4.VALORIZZAZIONE DEL NOSTRO INTERLOCUTORE.

    Anche se con il nostro interlocutore potremmo non essere d’accordo ma ciò non toglie che valutiamo l’identità del nostro destinatario con aggettivi negativi.

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Le 4 Fasi di un ciclo di una comunicazione

Il mittente è colui che invia il messaggio e inizia un ciclo comunicativo.
Comunicare vuol dire inviare, trasmettere, trasferire mettere in comune con gli altri ciò che è nostro.

  • Chiarire prima a noi se stiamo trasmettendo un ‘opinione cioè pensieri su un determinato argomento, un sentimento riguardo una circostanza sia favorevole che non favorevole, un’azione. Chiarire a noi stessi cosa stiamo trasmettendo ci permette di incrementare la capacità di essere accurati nella codifica.

    Essere accurati nella codifica vuol dire organizzare il messaggio in funzione del destinatario facendo si che questi possa comprenderlo; ciò significa curare sia il contenuto che lo stile relazione.

    LA CURA DEL CONTENUTO rimanda ad alcuni parametri: ordine semplicità brevità.

    LA CURA DELLO STILE RELAZIONALE concerne, invece il rispetto di alcune qualità relazionali: descrittività, autenticità, empatia, flessibilità.

    ESSERE ACCURATI NELLA DECODIFICA vuol dire invece assumere lo schema di riferimento altrui cogliendo la comunicazione nel significato che essa ha per il nostro interlocutore. L’ascoltatore o destinatario si deve preoccupare di cogliere il messaggio nella sua interezza SENZA DISTORCERE IL SIGNIFICATO DEL MITTENTE.

    L’accuratezza nella codifica e decodifica è legata al possesso di abilità di natura verbale e non verbale.

    Un’ elemento importante affinchè una ciclo comunicativo raggiunga il suo scopo è che il mittente sente l’impulso di comunicare. Sentire l’impulso significa sentire la necessità interiore di comunicare una certa cosa. Ad alcuni capita spesso di comunicare giusto per riempire un vuoto, o senza una vera ragione. E’ importante sapere cosa si vuole dire. Una cosa è avvertire l’impulso a comunicare, un’altra è sapere cosa si vuole dire. Spesso si comunica qualcosa per ottenere qualcos’altro come attenzione, amore. A volte lo facciamo con un groviglio emozionale e mentale che impediva l’espressione di ciò che si voleva comunicare in profondità.

    A questo punto è meglio iniziare informando il nostro interlocutore sulla nostra difficoltà. Di solito le difficoltà solo legate alla paura di un giudizio da parte di chi ci ascolta.

    Un secondo elemento importante è instaurare una relazione reale con chi ci ascolta attraverso il desiderio di essere compresi. Spesso accade che una parte di noi non desidera veramente essere compresa. Sono dei veri e propri meccanismi di sabotaggio. Parliamo, parliamo ma non vogliamo che l’altro ci capisca, ci sono cose che nascondiamo. Non sarebbe opportuno aprirsi ad ogni essere umano, ma è un grande dono quello di avere almeno qualcuno con il quale non abbiamo segreti. Certe persone non si accorgono si avere il bisogno di essere comprese e questo crea isolamento e frustazione. A volte si accorgono solo di isolarsi e non della loro mancata capacità di esprimere il bisogno di essere compresi. Lo stesso si può dire del sentimento di frustazione. Riconosco il sentimento di frustazione ma non comprendo come lo costruisco e come lo rafforzo con il trascorrere del tempo. La comprensione è un sentimento appagante. Quando si viene compresi si cresce automaticamente, si diventa liberi di esprimersi. La comprensione è alla base della crescita ed è connessa all’accettazione. La comprensione crea coscienza ed evoluzione. Ciò che non viene accettato e compreso rimane sospeso nella nostra mente ed è importante dare spazio al desiderio di essere compresi. E’ un nostro diritto essere compresi e attraverso il nutrimento di questo desiderio la comprensione può diventare una conquista. La comunicazione è un evento psicologico relazionale, quindi implica un mittente ed un destinatario. Nel momento che sentiamo la necessità di comunicare e il desiderio di essere compresi è necessario che il messaggio sia trasmesso in modo semplice, breve e ordinato. LA CURA DELLO STILE RELAZIONALE concerne, invece il rispetto di alcune qualità relazionali: descrittività, autenticità, empatia, flessibilità.

    Descrittività: Si cerca di raccontare senza giudizi.

    Autenticità: Si parla con sincerità.

Tecnica del diario

Si va ad integrare gli esercizi precedenti.
Scrivo le cose che non mi sono piaciute della giornata e con le tecniche sviluppate esperienzialmente eseguendo gli esercizi: STIMA, ACCETTAZIONE, COMPRENSIONE, AMORE di primo e secondo livello imparo a ridurre i momenti spiacevoli con quelli piacevoli. 

  • Come mi posso nutrire di stima, accettazione, comprensione, amore in questo momento. A chi posso offrire ricordi legate a queste emozioni?

    Scrivere un diario richiede tempo.

    E’ proprio questo che oggi manca a tutti…………….il tempo……………..

    Il tempo di vivere………………….

    Che cosa significa manca il tempo di vivere………….

    La maggior parte delle persone oggi godono di tanti privilegi:

    c’è l’accesso a tre pasti giornalieri

    vestiti per tutte le occasioni nell’armadio

    cellulari per chiamare in qualsiasi momento alle persone che vogliamo bene.

    Vacanze

    Partecipare a diverse feste durante l’anno

    Si và a cinema regolarmente

    Si và a teatro

    E poi…………….stranamente cosa succede a gradi diversi viviamo sempre come se ci mancasse qualcosa?

    Come se lo ci spiega questo……

    Gli anziani che hanno vissuto quest’epoca con queste caratteristiche e decenni con caratteristiche opposte nel vedere le nostre reazione emotive provano un’enorme dispiacere…….

    Dispiacere, questi giovani hanno tutto e non hanno niente……

    Questo vuoto da dove viene?

    Dal non vivere ciò che s’incontra sulla propria strada.

    Si và al cinema…..mentre il film è finito già si pensa ad un nuovo film e se si ha la possibilità dopo 7 giorni si ritorna.

    Cosa succede nella nostra coscienza quando viene riempito di informazioni che non diventano oggetto di riflessione (il tempo della riflessione)?

    Succede che la coscienza non produce emozioni legate alle informazioni e non arriva a formare il suo significato personale, il suo senso……

    Si fanno tante cose non solo vedere il cinema, ma con lo stesso metodo anche una telefonata ad un’amica……si parla anche un’ora ma poi anche se abbiamo parlato un’ora percepiamo che non abbiamo parlato….perchè anche questa telefonata non diventa oggetto di riflessione quella funzione che permette alle emozioni di arrivare e formare il significato ed essere pronta ad accogliere un nuovo significato……..

     

    Si fanno le cose troppo velocemente con tempi che la nostra coscienza non riconosce.

    La coscienza per creare un significato impiega tempo.

    Il nostro stomaco per impiegare una digestione completa che termina con la defecazione impiega tempo e questo anche la nostra coscienza per associarsi e costruire il significato e accogliere in maniera adeguata le nuove in formazioni richiede un tempo…..che in questo capitolo lo chiamo il tempo del vivere……il tempo per creare un vissuto.

    Oggi si mangia quasi all’impiedi è scontato mangiare…….avere questa abitudine è lecito…..ormai tutti vanno di fretta…..e poi che succede che la coscienza non registrando la soddisfazione del nutrimento che ovviamente richiede tempo, si ha la sensazione di non avere mangiato…….

    Ed ecco che cresce la patologia mentale a vista d’occhio…..si vive tutto senza vivere…….

    Il narcisismo è in crescita…..si pensa e non si gode ciò che si vive……ma si costruisce il vuoto…..quando c’è il vuoto non c’è il senso…….

    Un altro esempio la sera guardo un film, ho fatto una scelta, mentre lo guardo anche se all’inizio lo scelto perché sono stato spinto da un’interesse, all’improvviso succede qualcosa che non riesco a capire e invece di soffermarsi, cambio programma, e utilizzo questo metodo per tutta la serata, e alla fine ho visto diversi programmi ma la mia coscienza ha una sensazione di non aver visto diverse cose……quando si arriva a questo già significa che spesso viviamo emozioni non salutari e vanno curate.

    Con il tempo questa stessa persona può applicare questo stesso metodo a diverse situazioni…..e questo non và bene è un chiaro segno di disagio. S’interrompono le catene dei vissuti……non arrivano le catene dei significati…..e ciò che sta accadendo ai nostri giovani…..

     

    Diario.

    Scrivere un diario ci permette di ricostruire questi sensi mancati. Lo scrivere richiede tempo…ed è proprio quello che serve la coscienza per compiere il senso di ciò che si decide di vivere.

    In questo capitolo insegno a scrivere il diario con una tecnica di uno psicologo che si chiama Greenberg (se si vuole approfondire lascio i riferimenti in bibliografia).

    Lo scopo di scrivere è allenarsi a costruire nel tempo coerenza e associazione nella nostra coscienza.

    Imparare a descrivere un’esperienza con molti particolari, modifica naturalmente la percezione e il controllo della stessa esperienza.

    All’inizio il diario ci aiuta ad osservare i nostri funzionamenti, in maniera graduale, poi con il tempo anche a modificare dei pezzi di funzionamento.

    Per imparare questa tecnica è necessario il tempo. Se non voglio scrivere tutti i giorni è necessario minimo tre volte a settimana. Lo scopo è vivere le nostre giornata anche se caratterizzate dalle stesse abitudini con emozioni più salutari.

Fasi di un ciclo comunicativo

Finalità: Incrementare negli allievi/pazienti la consapevolezza delle proprie modalità di comportamento interpersonali.
Obiettivi:

Definire lo stile comportamentale.

Discriminare i diversi stili comportamentali.

Riconoscere la consapevolezza delle proprie modalità di comportamento interpersonali adottate in modo prevalente.

Aumentare l’uso dei comportamenti assertivi nel proprio stile comportamentale interpersonale.

  • Contenuti:

    Stile comportamentale: passivo, assertivo – pro – sociale, aggressivo.

     

    Indicazioni teoriche

    Le persone costruiscono stati depressivi in maniera inconsapevole senza rendersi conto.

     

    Non riconoscono che nel loro repertorio comportamentale mancano catene coerenti di atti comportamentali assertivi.

     

    Durante i colloqui il terapeuta aiuta la paziente/allieva a riconoscere in quali situazioni offre nelle relazioni comportamenti passivi. Dice si quando vuole dire no perché ha paura del rifiuto. Dopo tanti si che non fanno bene ne ad un membro della relazione perché diminuiscono l’autostima e ne a l’altro membro della relazione perché diventa più prepotente si auto-costruiscono stati depressivi che sulla linea del tempo cioè giorno per giorno diventano sempre più cronici.

     

    Per aiutare il/la paziente/allievo/a a riconoscere i comportamenti aggressivi – assertivi – e passivi il terapeuta consegna degli esempi pratici e brevi indicazioni teoriche dove la paziente dopo averli studiati attentamente s’inizia a farli riconoscere nella sua vita reale.

     

    Esercizio N°1

    Questionario “ASA”

    Nelle pagine seguenti sono presentate diverse situazioni che puoi o meno aver incontrato in passato.

     

    Ti chiediamo di indicare cosa faresti più probabilmente tu in ognuna di queste situazioni.

     

    Cerchia, quindi, la lettera della risposta che descrive meglio cosa faresti nella situazione descritta.

     

    Ti preghiamo di indicare non la risposta che ti sembra migliore, ma quella che daresti tu.

     

    1. Tu e il tuo migliore amico avete 4 biglietti per una partita di calcio. Due altri vostri amici non si fanno vedere lasciandovi entrambi con un biglietto in più. Il vostro migliore amico dice: ”Se mi dai il tuo biglietto in più, cercherò di venderli tutti e due!”. Il vostro amico li vende entrambi, ma non vi dà la vostra parte dei soldi.

     

    A. Accettate l’azione del vostro amico perché pensate che ha guadagnato dei soldi extra vendendo il vostro biglietto.

     

    B. Dite con calma: “Dammi i miei soldi!”.

     

    C. Dite: “Tu sei un’imbroglione. Ora ti dico che se non mi dai i soldi sarà la fine della nostra amicizia!”.

     

    2. Tua madre ti ha mandato a fare la spesa e ti ha detto di fare presto. Il supermercato è pieno di gente e tu stai aspettando pazientemente alla cassa.

    All’improvviso, una signora dietro di te ti spinge con il carrello e dice: “Ehi, ti dispiace se passo prima io! Ho fretta!”.

     

    A. Non ti piace il modo in cui ti tratta, ma ti calmi e dici: “Và bene” e la lasci passare avanti!”.

     

    B. Spingi il carrello della donna e dici: “Ha una bella faccia tosta a mettersi in mezzo in questo modo!”.

     

    C. Dici: “Sì, lo capisco, ma anche io ho fretta. La prego aspetti il suo turno o vada ad un’altra cassa!”.

     

    3. Un tuo compagno di scuola ha diffuso bugie sul tuo conto. Come risultato, gran parte dei tuoi amici ti evita e parla di te alle tue spalle. Oggi incontri per caso il tuo compagno di scuola al bar. Ti saluta come se niente fosse accaduto.

     

    A. Parli con il tuo amico e fingi di non sapere delle bugie che lui ha detto su di te.

     

    B. Gli dici: ”Bene, bene! Sono molto felice di averti incontrato alla fine. Abbiamo qualcosa da sistemare, bugiardo!”.

     

    C. Dici: “Sono offeso per le voci che hai messo in giro su di me. Pensavo che fossi mio amico e sono sorpreso che tu mi abbia fatto questo. Se hai un motivo, vorrei che me lo dicessi in modo da poter risolvere la questione!”.

     

    4. Spesso fai dei favori ai tuoi amici. Uno di loro, tuttavia, ti chiede molti più favori degli altri. In effetti, pensi che alcune delle richieste di questo amico siano irragionevoli e che ti stia usando. Oggi questo amico ti chiede di nuovo un favore.

     

    A. Gli fai il favore perché per te l’amicizia è molto importante.

     

    B. Inventi una scusa e dici al tuo amico che oggi sei troppo occupato per aiutarlo.

     

    C. Dici al tuo amico “Ultimamente mi hai chiesto molti favori ed alcuni assurdi. Questa volta ti dico di no. L’amicizia è una strada a due sensi!”.

     

    5. Fai parte della squadra di basket della scuola. L’allenatore ha promesso che tutti avranno la possibilità di giocare questa partita. Sono rimasti cinque minuti di gioco e l’allenatore non ti ha ancora fatto entrare.

     

    A. Ti alzi, vai verso l’allenatore, imprechi, tiri calci.

     

    B. Resti fermo sulla panchina. Pensi di poter imparare molte cose guardando giocare gli altri.

     

    C. Ti avvicini all’allenatore e gli ricordi che non hai ancora giocato.

     

    6. Oggi hai avuto il voto per un compito in classe. Dopo esserti confrontato con i tuoi compagni di classe, ritieni che una risposta sia stata valutata male. Più tardi incontri l’insegnante nel corridoio.

     

    A. Dici: “Salve! A proposito, credo che una delle mie risposte non sia stata valutata nel modo giusto. Potremmo esaminarla insieme?”.

     

    B. Dici: “Salve. Penso che lei sia stato ingiusto con me!”.

     

    C. Non pensi che questo sia il momento per discutere su un voto e così lo saluti e continui a camminare.

     

    7. Un tuo compagno non si è presentato per il compito in classe e ti chiede di dargli una copia della prova quando tornate insieme a casa. Tu sai che l’insegnante darà la stessa prova a chi era assente. Tu non pensi che sia giusto permettere al tuo amico di prendere un bel voto studiando solo le risposte alle domande della prova.

     

    A. Rifiuti di dare la copia della prova al tuo amico e gli dici che non siete più amici.

     

    B. Rifiuti di dargli la prova e gli spieghi perché pensi che sarebbe sbagliato per il tuo amico usarlo.

     

    C. Avere un buon compagno di classe significa molto per te, così gli dai la prova.

     

    8. Il tuo insegnante preferito ti chiede di aiutarlo in una o due ore al giorno per un progetto extra. Tu vai bene nella sua materia, ma sei rimasto indietro in alcune delle altre materie e temi di non farcela.

     

    A. Dici “Ci penserò” e poi fai tutto per evitare quell’insegnante.

     

    B. Non sei felice di farlo, ma hai paura di ferire i sentimenti dell’insegnante rifiutando. Accetti di lavorare al progetto.

     

    C. Dici: “No” e spieghi che ti piacerebbe aiutarlo, ma hai bisogno di tempo per recuperare nelle altre materie.

     

    9. Sei a cena a casa di un’ amico. Dopo esserti seduto a tavola scopri che tutto è già servito nel piatto, incluso un tipo di verdura che odi. Questa verdura ti ha fatto stare male in passato. La madre del tuo amico dice: “La regola in questa casa è che si mangi tutto quello che è nel piatto!”.

     

    A. Non desideri creare alcun imbarazzo a casa del tuo amico così ti sforzi di mangiare la verdura.

     

    B. Le dici che in passato questo tipo di verdura ti ha fatto male e che non pensi sia prudente mangiarla.

     

    C. Non ci dici niente, ma per mostrare il tuo malcontento ti alzi tranquillamente, lasci la tavola e vai a casa.

     

    10. Sei in fila alla bancarella dei pop-corn al cinema. Lo spettacolo sta per cominciare entro pochi minuti e tu non vuoi perdere l’inizio. Finalmente arrivi davanti alla bancarella. Quando la ragazza sta per servirti, un’uomo dietro di te urla la sua ordinazione e la ragazza inizia a servire lui per primo.

     

    A. Dici semplicemente: “Mi scusi, era il mio turno”, e continui ad ordinare il tuo pop-corn.

     

    B. Dici all’uomo: “Ha una bella faccia tosta a passare avanti in questo modo”, e dici alla ragazza “Che razza di idea è servire lui per prima!”.

     

    C. Sei contrariato, ma aspetti finchè la ragazza chiede la tua ordinazione. Decidi che non tornerai più al cinema.

     

    Il questionario ASA sono più di 50 item qua ne ho solo ripotati una decina.

     

    Riflessioni teoriche

    Quando parliamo di stile comportamentale, facciamo riferimento a modalità relazionali che la persona adotta abitualmente e consistentemente nelle diverse situazioni interpersonali.

     

    Per affermare che una persona si caratterizza per un determinato stile, abbiamo necessità di osservazioni ripetute nello spazio e nel tempo che suggeriscono una certa costanza comportamentale.

     

    Reazioni sporadiche e contingenti non rappresentano, pertanto, un indicatore attendibile.

     

    Fondamentalmente, possiamo distinguere 4 stili di comportamento interpersonale: assertivo, aggressivo, passiva, pro-sociale.

     

    L’adottare l’uno o l’altro di questi stili, ha importanti conseguenze sia sul benessere individuale sia sulla qualità di relazione con gli altri.

     

    Per questo può essere utile analizzare gli aspetti caratterizzanti ciascuno di essi.

     

    Lo stile assertivo

    Con il termine assertività si intende far riferimento ad un’ insieme di complesse abilità che consentono di mantenere efficaci relazioni con gli altri e gestirle laddove presentino difficoltà.

     

    L’assertività implica la capacità di una persona di riconoscere le proprie esigenze e di affermarle, esprimendole, all’interno del proprio ambiente, con buone probabilità di raggiungere i propri obiettivi e di mantenere, al contempo, una positiva relazione con gli altri.

     

    Una persona socialmente abile ha la capacità di discriminare correttamente le proprie esigenze all’interno di una situazione interpersonale e, dopo averle individuate, riesce ad esprimerle secondo modalità funzionali a stimolare nell’interlocutore l’accettazione, piuttosto che il rifiuto, del messaggio inviato.

     

    Il comportamento assertivo include la capacità di una persona di agire nel proprio migliore interesse, di difendersi senza ansietà eccessiva, di esprimere sentimenti sentendosi a proprio agio, di esercitare diritti personali senza danneggiare i diritti.

     

    Agire nel proprio migliore interesse significa capacità di assumere decisioni di vita, prendere iniziative, fidarsi del proprio giudizio, porsi degli obiettivi e lavorare per raggiungerli, chiedere aiuto agli altri, vivere socialmente a proprio agio.

     

    Difendersi significa capacità di dire no, porre dei limiti al proprio tempo e alla propria energia, rispondere alle critiche, aggressioni, rabbia, esprimere o appoggiare o difendere la propria opinione.

     

    Esprimere sentimenti e sentirsi a proprio agio significa capacità di essere in disaccordo, mostrare rabbia, affetto, amicizia, ammettere paura o ansia, esprimere accordo o sostegno, essere spontanei, senza sperimentare una spiacevole ansia.

     

    Esercitare i propri diritti personali significa la capacità di esprimere opinioni, lavorare per cambiare, rispondere alle violazioni dei propri diritti o quelli altrui.

     

    Non negare i diritti degli altri significa evitare aggressioni, insulti, intimidazioni, manipolazioni, controllo del comportamento altrui (Alberti, Emmons, 1974).

     

    Lo stile aggressivo

    Nello stile aggressivo caratterizza la persona che tende ad agire in modo violento, impulsivo, esplosivo, scaricando immediatamente la propria tensione emozionale, con la conseguente crescita di imbarazzo, ansia, colpa da parte dei propri interlocutori.

     

    La persona che si comporta prevalentemente in modo aggressivo tende a regolare il proprio comportamento sulla base di stimoli interni (bisogni, emozioni, pulsioni) senza tener conto adeguatamente degli altri e del contesto.

     

    Lo stile passivo

    Nello stile passivo la persona agisce in maniera rinunciataria, con apparente indifferenza, incapace di esprimere i propri stati emozionali, perpetuando così un’attivazione neurovegetativa che spesso sfocia in sintomi somatici.

     

    La persona che presenta un’alta percentuale di comportamenti passivi tende ad inibire in diverse circostanze l’espressione del sé manifestando, ad esempio, imbarazzo nel fare o nel ricevere complimenti, difficoltà a prendere decisioni e iniziative, apparente indifferenza di fronte alle critiche, paura eccessiva di commettere errori.

    In generale, regola il suo comportamento sulla base di stimoli esterni (giudizio degli altri, norme sociali) piuttosto che in risposta alle proprie esigenze interiori.

     

    La persona con un comportamento passivo facilmente può sperimentare insoddisfazione nei confronti di se stessa e perdere di credibilità e autorevolezza agli occhi degli altri.

     

    Lo stile prosociale

    Lo stile pro-sociale è stato definito in termini di “azioni dirette ad aiutare o beneficiare un’altra persona o gruppo di persone, senza aspettarsi ricompense esterne” (Mussen, Eisenberg – Berg, 1985).

     

    Più specificamente, si tratta di un comportamento teso a realizzare o a migliorare il benessere di un altro o alleviare lo stato di sofferenza in assenza di pressioni esterne, di un ritorno personale o di obblighi legati al ruolo.

     

    Così, la persona che assume lo stile pro-sociale è capace di azioni altruistiche, solidali, collaborative, a prescindere dai possibili ritorni personali.

     

    Il comportamento pro-sociale può configurarsi ad una via e a due vie.

     

    Nel primo caso, le azioni vanno nella direzione emittente destinatario e sono destinate a beneficiare quest’ultimo; nel secondo, invece, le azioni sono messe alternativamente in atto dai due partners in interazione.

     

    Inoltre possiamo avere un comportamento pro-sociale passivo che si differenzia dal comportamento pro-sociale attivo, in quanto consiste nell’evitamento o nell’estinzione di un’azione che, pur legittima per l’emittente, rischierebbe di danneggiare il ricevente o la relazione tra i due.

     

    Relativamente alla manifestazione del comportamento pro- sociale, rientrano nella pro- socialità passiva la disposizione non aggressiva e la disposizione non egocentrica; fanno parte invece della pro – socialità attiva le funzioni di aiuto (fisico, verbale, metaverbale), condivisione e collaboratività

     

    Facendo riferimendo a Salfi Barbara (1990), riportiamo una breve descrizione di ciascuno di essi (fig.1).

     

    Fig. 1 – Le funzioni della pro-socialità

     

    Disposizione non aggressiva: Consiste nell’attivazione dell’autocontrollo, da parte dell’emittente, per evitare o inibire un’azione avversiva nei confronti del destinatario (ad es. rimandare la manifestazione dei propri sentimenti qualora l’altro non fosse in grado di gestire un confronto).

     

    Disposizione non egocentrica: Consiste nella decisione, da parte dell’emittente, di non perseguire in un dato momento un proprio obiettivo o di non affermare il proprio punto di vista in favore dell’interlocutore o in vista di un incremento della qualità della relazione (ad es. cedere rispetto alla propria posizione se ciò dovesse risultare funzionale al conseguimento di una meta comune).

     

    Aiuto fisico. Si divide in assistenza fisica e servizio fisico.

     

    Assistenza fisica. Condotta non verbale che procura assistenza fisica ad altre persone per facilitarle nel raggiungimento di un determinato obiettivo, tenendo conto della loro approvazione.

     

    Servizio fisico. Condotta che elimina la necessità, a coloro che ricevono l’azione pro-sociale, di intervenire fisicamente nell’adempimento di un compito o di un’ incarico e che si conclude con la loro approvazione e soddisfazione.

     

    Aiuto meta-verbale. Comprende le espressioni non verbali che meta-comunicano empatia e disponibilità all’aiuto.

     

    Condivisione. Fà riferimento ad una condotta che consiste nel rendere partecipi e nell’offrire agli altri oggetti, idee, esperienze di vita, alimenti possedimenti.

     

    Collaboratività. Fà riferimento ad una condotta di due o più individui tesa al raggiungimento di un’ obiettivo comune.

     

    Differenziazione degli stili

    Gli stili fin quì descritti possono essere differenziati secondo diversi parametri.

    Le tabelle che seguono offrono una loro caratterizzazione in base ai parametri:

    occupazione dello spazio personale e interpersonale, conseguimento dei loro obiettivi,

    stimoli che regolano il comportamento (tab.1);

    aspetti della comunicazione non verbale (tab.2);

    modalità comportamentali tipiche (tab.3);

    effetti sul destinatario e sull’emittente (tab.4).

    Esercizio N°2

     

    Ognuno di voi riporti un’ episodio dove ha sperimentato una difficoltà da affrontare. Le persone depresse percepiscono le avversità una catena di ostacoli insormontabili.

     

    Descrivere l’episodio, riportando:

     

    Cosa è accaduto, con chi eri, quale emozione ho sperimentato, esprimiamo in percentuali da 0 a 100% l’intensità sperimentata, quali sono stati i tuoi pensieri riguardo te stesso, quale immagine descrittiva di te stesso ti evoca, quali sono state le tue reazioni sia verbali che comportamentali.

     

    e lavoriamo insieme sulle nostre reazioni e cerchiamo di individuare queste tre variabili: comportamenti passivi, assertivi – pro – sociali, aggressivo.

     

    9. Esempio di seduta psicoeducativa

     

    Riportare un’ episodio dove ha sperimentato una difficoltà da affrontare. Le persone depresse percepiscono le avversità una catena di ostacoli insormontabili.

     

    I PAZIENTI DEPRESSI HANNO UN DIALOGO INTERNO CARATTERIZZATO DA CONTINUE AUTOCRITICHE.

     

    Il dialogo è caratterizzato da troppi non riesco non posso. Questi tipi di pensieri non permettono a loro di organizzare azioni nella realtà e godere delle corrispondenti soddisfazioni interni perché si bloccano facilmente.

     

    Esercizio N°1

     

    Descrivere l’episodio dove ha sperimentato una difficoltà da affrontare, riportando:

    Cosa è accaduto, con chi eri, quale emozione ho sperimentato, esprimiamo in percentuali da 0 a 100% l’intensità sperimentata, quali sono stati i tuoi pensieri riguardo te stesso, quale immagine descrittiva di te stesso ti evoca, quali sono state le tue reazioni sia verbali che comportamentali.

     

    Come mi descrivo?

    Si tratta di cartellini con sopra scritto Sono Nervoso, Sono Timido, Sono Pigro, Non ho orecchio per la musica, Sono Goffo, Dimentico tutti, e di tutti una serie di altri, analoghi a questi. Forse ve ne sono anche alcuni positivi, come Sono Affettuoso, Sono bravo a Bridge, Sono dolce.

     

    Mi sono criticato o mi sono fatto un complimento?

     

    Facciamo un’esempio: “Io sono timido

    a. Che cosa significa per te lettore / lettrice essere timido?

    b. Che cosa significa per te lettore lettrice non essere timido?

    Impariamo a descrivere i nostri significati personali in azioni che hanno un tempo e uno luogo di riferimento specifici.

     

    Come avresti voluto fare in questa occasione per auto-descriverti meno timido?

     

    Con l’aiuto del formatore apprenderemo in maniera più dettagliata di come i nostri pensieri possono sia creare che inibire le nostre esperienze.

     

    Con l’aiuto dei feedback del formatore delle diverse situazioni riportate dai miei amici posso apprendere come migliorare a piccoli passi la mia auto-affermazione che influisce sulla mia autostima.

Esercizi sulla consapevolezza

  • Esercizio: Mi piace e non mi piace

     

    Dopo aver introdotto nel nostro stile di vita abitudini piacevoli passiamo al nostro secondo obiettivo.


    Trasformare a piccoli passi ciò che non le piace.

    Incominciamo ora un nuovo esercizio che si và ad integrare al quello precedente.

    Una volta che abbiamo completato il nostro primo esercizio: osservare le abitudini che compongono il nostro stile di vita.

    Ora prendiamo il nostro lunedì e rappresentiamolo con una torta o cerchio.

    Ho davanti le azioni che ho eseguito.

    Alle 8:00:

    Alle 9:00:

    Alle 10:00:

    Alle 11:00:

    Alle 12:00:

    Alle 13:00:

    Alle 14:00:

    Alle 15:00:

    Alle 16:00:

    Alle 17:00:

    Alle 18:00:

    Alle 19:00:

    Alle 20:00:

    Alle 21:00:

    Alle 22:00:

    Alle 23:00:

    Alle 24:00:


    Questa torta la dividiamo i due parti: Mi piace Non mi piace.

    Le variabili da osservare sono due.

    E vediamo le nostre proporzioni.

    Vedere le proporzioni è un modo per iniziare a fare chiarezza su ciò che ci piace o non ci piace.

    Fare chiarezza su ciò che ci piace e non ci piace è come sviluppare un muscolo. I nostri maestri in palestra per farci sviluppare i muscoli ci fanno eseguire degli esercizi.

    Questo è il concetto da trasferire in questa richiesta di fare lo stesso esercizio per tutti i giorni della settima. Lo scopo è chiarezza non è il giudizio delle nostre scelte fino al nostro oggi.

    Dopo aver preparato questa torta ne prepariamo un’altra: la rappresentazione di queste due variabili del giorno martedì

    Poi ne prepariamo un’altra ancora: la rappresentazione di queste due variabili del giorno mercoledì

    Poi ne prepariamo un’altra ancora: la rappresentazione di queste due variabili del giorno giovedì

    Poi ne prepariamo un’altra ancora: la rappresentazione di queste due variabili del giorno venerdì

    Poi ne prepariamo un’altra ancora: la rappresentazione di queste due variabili del giorno sabato

    Poi ne prepariamo un’altra ancora: la rappresentazione di queste due variabili del giorno domenica

    A questo punto abbiamo un po’ le idee più chiare su ciò che ci piace fare o non ci piace fare

    Ora prepariamo un’altra torta.

    Facciamo chiarezza su un’altra discriminante: Non mi piace ma devo

    Ora prendiamo il nostro lunedì e rappresentiamolo con una torta o cerchio.

    Ho davanti le azioni che ho eseguito.

    Alle 8:00:

    Alle 9:00:

    Alle 10:00:

    Alle 11:00:

    Alle 12:00:

    Alle 13:00:

    Alle 14:00:

    Alle 15:00:

    Alle 16:00:

    Alle 17:00:

    Alle 18:00:

    Alle 19:00:

    Alle 20:00:

    Alle 21:00:

    Alle 22:00:

    Alle 23:00:

    Alle 24:00:


    Questa torta la dividiamo in due parti: Le azioni che non mi piacciono e posso trasformare (cioè sostituire con altre attività) cioè le posso evitare di farle se non costruiscono dentro di noi un senso, e la seconda parte le azioni che non mi piacciono ma devo (fanno parte del dovere e non possiamo eliminarle).

    Le variabili da osservare sono due.

    E vediamo le nostre proporzioni.

    Vedere le proporzioni è un modo per iniziare a fare chiarezza su ciò che non mi ci piace e posso trasformare evitare apportando le prime modifiche al nostro stile di vita o non ci piace e non posso trasformare, confermando quelle abitudini nel nostro stile di vita.

    Fare chiarezza su ciò che ci piace e non ci piace è come sviluppare un muscolo. I nostri maestri in palestra per farci sviluppare i muscoli ci fanno eseguire degli esercizi.

    Questo è il concetto da trasferire in questa richiesta (capire ciò che non ti piace e puoi evitare) di fare lo stesso esercizio per tutti i giorni della settima. Lo scopo è chiarezza non è il giudizio delle nostre scelte fino al nostro oggi.

    Fare cose che non ci piacciono e le facciamo perché le dobbiamo fare solo per il gusto di sacrificio ci fà costruire dentro il vuoto. Il vuoto lo costruiamo quando compiano azioni che non hanno un senso.

    Il senso è un vissuto che richiede un pensiero e un sentimento. Il vuoto si crea quando noi pensiamo una cosa è giusta ma il nostro corpo non lo sente. Quando non c’è coerenza tra le parti cognitive ed emotive.

    Questo è una processo o meccanismo che il narciso non sà fare e impiega anni per impararlo a fare.

    Dopo aver preparato questa torta ne prepariamo un’altra: la rappresentazione di queste due variabili del giorno martedì

    Poi ne prepariamo un’altra ancora: la rappresentazione di queste due variabili del giorno mercoledì

    Poi ne prepariamo un’altra ancora: la rappresentazione di queste due variabili del giorno giovedì

    Poi ne prepariamo un’altra ancora: la rappresentazione di queste due variabili del giorno venerdì

    Poi ne prepariamo un’altra ancora: la rappresentazione di queste due variabili del giorno sabato

    Poi ne prepariamo un’altra ancora: la rappresentazione di queste due variabili del giorno domenica


    A questo punto abbiamo un po’ le idee più chiare su ciò che non ci piace fare e posso trasformare e non mi piace fare e non posso trasformare.

    Ora prepariamo un’altra torta.

    Mi piace significa anche io voglio……

    Il nostro obiettivo è aiutare nel tempo perché per il nostro lettore narciso o lettrice narcisa è difficile integrare i suoi pensieri con i suoi IO VOGLIO. I narcisi o narcise tendono a preferire i pensieri dimenticando di integrare la sua volontà. Non utilizzano i segnali del corpo.

    Ovviamente chi decide di fare questi esercizi che tra l’altro richiedono tempo, disciplina e attenzione ha deciso veramente di stare meglio a livello interiore.

    • Esercizio N°3

       

      Esercizio N°3: Io voglio, Io posso, Io posso ora, Io posso domani, Io non posso ora, Io forse un domani potrò se mi impegno.

      Incominciamo ora un nuovo esercizio che si và ad integrare al quello precedente.

      Proviamo a vedere il tuo elenco di attivita’ (azioni) che hai selezionato per controbilanciare la tua noia.

      Che cosa veramente vuoi fare di questo elenco ora

      Poi fai chiarezza su cosa vuoi e puoi ORA

      Poi fai chiarezza su cosa vuoi e non puoi

      Poi fai chiarezza su cosa vuoi e non puoi ORA


      Cosa voglio e posso fare ora per controbilanciare il mio senso di noia che influisce sulla mia resa e concentrazione sul lavoro aiuta anche a sviluppare quel famoso concetto tradotto “PRESTA ATTENZIONE AL BICCHIERE MEZZO PIENO”?

      OVVIAMENTE NON SI ESCLUDE A TEMPO DEBITO DI REALIZZARE ANCHE IL MEZZO VUOTO

      Ma non è anche salutare non godersi quello pieno…..

      Iniziamo a creare anche piccoli elenchi di 5 scelte.

      E’ un’allenamento…..

      Con il tempo ne verranno altri…….BUON LAVORO

      Concludo Noi siamo i nostri buoni propositi aggiungo per il lettore narciso, lettrice narciso pensati e sentiti.

      Con l’esercizio e la pratica comprendiamo che per capire se stiamo pensando solo le nostre attività c’è ne possiamo rendere conto dalla verifica se il nostro corpo parla, cioè reagisce in maniera positiva.

      Di solito i narcisi o le narcise sono persone dalla corporatura tesa che informano chiaramente il loro corpo come se fosse muto.

      Queste persone non sanno rilassarsi. Man mano che impareranno a rilassarsi si avvicineranno sempre di più a loro stessi e agli altri nelle relazioni. Il senso di noia e vuoto si sostituirà alla serenità e percepire il senso delle propri vissuti.

      Lo scopo di mettere in pratica il nostro elenco è di controbilanciare il senso di noia e spossatezza della persona consapevole di essere un narcico/narcisa.

      Il senso di noia in linea generale, in quanto l’origine può provenire da diverse situazioni .

      • Esercizio N° 4: La ruota

         

        Esercizio N° 4: La ruota


        Incominciamo ora un nuovo esercizio che si và ad integrare al quello precedente.

        Una volta che abbiamo completato il nostro primo esercizio: osservare le abitudini che compongono il nostro stile di vita.

        Ora prendiamo il nostro lunedì e rappresentiamolo con un ruota.

        Disegniamo la nostra ruota composta da 8 triangolo quanti ne sono le aree della vita.

        Elenco delle nostre aree della vita che a poi dobbiamo rappresentare sulle nostre famose ruote.

        1.Salute e fisico

        2.Mente e spirito

        3.Emozioni

        4.Famiglia

        5.Amicizia e divertimento

        6.Rapporto di coppia

        7.Lavoro

        8.Finanze

        La salute e tutto ciò che riguarda il nostro benessere fisico, la nostra forma fisica, la nostra vitalità ed energia e la nostra salute in genere.

        La mente e lo spirito: tutto ciò che ha a che fare con la nostra crescita individuale e spirituale; la nostra capacità di gestire le emozioni, e di dare significati potenzianti alle situazioni (questo accade quando integriamo pensieri e sentimenti un’operazione per il nostro lettore narciso e lettrice narcisa poco sviluppata, la nostra qualità di pensiero e di ragionamento (rivedere nelle pagine seguenti le convinzioni errore di Beck ed esercitarsi a riguardo).

        Emozioni: la qualità della nostra vita emozionale. Viviamo più emozioni positive o negative nella nostra vita? E queste emozioni sono piene oppure ridotte? Quanta gioia, amore e passione c’è nella nostra vita?

        Amicizia e divertimento: lo spazio nella nostra vita dedicato a noi, allo svago, al gioco, ai nostri hobby, a ciò che ci piace e ci diverte fare.

        Famiglia: Il tempo dedicato alla famiglia

        Rapporto di coppia: Il tempo dedicato alla coppia fondamento della famiglia. Senza coppia non c’è famiglia.

        La ruota della vita è uno strumento prezioso, da usare in maniera costante.

        Ti permette di verificare, in vari momenti della tua esistenza, se ti stai concentrando troppo su un aspetto tralasciando altre componenti importanti.

        L’esempio classico è quello del giovane laureato che vuole far carriera e che nei primi anni postlaurea si dedica al 100% al lavoro e alla professione. Tralascia amici e attività fisica. Dopo cinque anni, ha raggiunto una buona posizione, le entrate finanziarie sono ottime, le conoscenze nel suo settore sono consolidate, così come i 10 chili in più sul giro vita e la monotonia delle serate.

        Ecco un’esempio di ruota della vita per monitorare da oggi in poi l’equilibrio dei suoi vari aspetti. Chiaramente lo scopo è di avere i vari spicchi della ruota equamente riempiti, e l’obiettivo finale quella di poterla usare proprio come una ruota e farla girare a suo vantaggio. Se ci sono forti squilibri tra alcuni spicchi più pieni, quindi dimensioni della vita più seguite, e altre meno soddisfacenti, la ruota non potrebbe assolvere alla sua unica funzione: girare.

        Nel momento in cui l’amore, salute, lavoro, amicizie, e crescita personale sono ben equilibrati, è come se i vantaggi si compenetrassero: un corpo energico ci è di supporto nel lavoro, lo svago con gli amici ci aiuta a diminuire i livelli di stress, magari accumulati sul lavoro, l’amore ben espresso ci permette un buon equilibrio emozionale e di usare le nostre energie piuttosto che sprecarle.

        La grandezza di ogni triangolo che compone la ruota sta a rappresentare il nostro tempo, l’attenzione e impegno dedicati a essi. La psicoterapia aiuta a responsabilizzare il paziente rispetto ai suoi problemi incrementando nel suo stile di vita la variabile tempo, attenzione, impegno, verso gli stessi.

        Più i triangoli sono grandi più l’area della vita rappresentata è ben supportata dalle nostre attenzioni.


        Ritorniamo ai problemi di un lettore narciso o lettrice narcisa.

        Quale è il triangolo più grosso?

        Sicuramente quello del lavoro…………….

        Una volta preso consapevolezza che la nostra ruota non gira poniamoci la seguente domanda:

        Che cosa posso fare per riempire gli altri triangoli.

        Io consiglio sempre di inserire un’abitudine nuova alla volta nello stile di vita e scrivere un diario su questa modifica per tre mesi o 12 settimane. Scrivere tutti i pensieri e motivi che ci spingono a rimandare di dare più attenzione alla nuova abitudine.

        Concludo ricordando che tutti i spicchi sono connessi fra loro e ponendo più attenzione o qualità ad uno, i vantaggi risuonano anche negli altri.

        Conoscere il punto di partenza, conoscere i mezzi per migliorarlo, spesso è sufficiente per andare avanti.

        Sapere anche dove si vuole arrivare….nel nostro caso provare meno momenti di noia.

        Ora osservando la nostra ruota sappiamo da dove partiamo e dove vogliamo arrivare.

        Aumentare il livello di attenzione monitorando dedicando il tempo alla nostra esperienza scelta dall’elenco che abbiamo costruito. Ho conosciuto una persona narcisa che amava suonare. Ma il suo grado di narcisismo la allontanava per lunghi periodi da quest’attività per i sensi di colpa che sentiva nel togliere tempo alla sua professione. Così si metteva delle sveglie da 10 minuti alla volta ogni volta che si dedicava a questa passione. E monitorava tutto ciò su un diario. Ogni volta che iniziava a suonare gli partiva un pensiero fisso nella mente “Stai perdendo tempo”. Questo pensiero non gli permetteva di dedicarsi al suo hobby. Ed è riuscita a dedicarsi regolarmente al suo hobby dopo due lunghissimi anni di monitoraggio. In quanto non riusciva a suonare perché l’emozione del senso di colpa era più forte del bisogno di rilassarsi.

        Domande utili e potenzianti:

        Che cosa deve succedere affinchè io inizi a coltivare il sentimento di soddisfazione nella mia vita che si và a sostituire a quello di angoscia e irrequietezza?

        La grandezza del triangolo sta and rappresentare il tempo che dedichiamo a queste attività.

        La rappresentazione delle nostre abitudini su una ruota è un metodo per verificare ciò che abbiamo detto fino ad ora. Il nostro narciso ha un una ruota composta da triangoli che rappresentano il tempo libero molto sottili e questo è una della radici più grosse che non produce abbastanza soddisfazione nel suo animo.

        Si ritrova ad essere il numero uno della sua azienda e verifica che non sperimenta la soddisfazione tanto sperata.

        Proviamo a rappresentare le nostre attività del giorno con una ruota. Dividiamo la ruota in tanti triangoli quanti sono gli aspetti principali della vita da prestare attenzione.

        Prendiamo in considerazione 8

        Prendendo in considerazione la ruota andiamo ad ingrossare un triangolo della ruota e diminuendo un altro.

        Nel nostro caso cioè del paziente narciso diminuiamo il lavoro e aumentiamo la salute psicologica attraverso la cura di interessi piacevoli, specialmente se il nostro narciso che ha raggiunto il massimo della carriera e non ha più scuse per evitare di divertirsi.

        Il narciso per anni giustifica il suo malessere perché non è diventato il numero 1 della sua azienda. Poi una volta diventato il numero uno e la sua vita interiore è insoddisfacente inizia a stare peggio di prima e finalmente corre ai ripari.

        Il narciso è colui che vede il bicchiere mezzo vuoto (è un lamentoso ma di quelli che non tolgono mai la spina) e non si cura quel bicchiere mezzo pieno non lo sentirà MAI!

        Per trenta giorni tutti i giorni disegno la ruota.

        Verifichiamo se nella mia ruota esiste un’attività legata ad un piacere desiderato. Ricordiamo che i desideri nell’animo del narciso sono come i fichi di cactus nel deserto.

        Quando non troviamo un’azione legata ad un piacere desiderato scriviamo il motivo per cui abbiamo rimandato.

        Al trentesimo giorno vediamo se ci sono scritti 30 motivazioni o 25 che hanno regolato la scelta di rimandare la nostra attività che per noi è curativa del nostra noia, spossatezza.

        Se sono scritti 25 motivi che abbiamo rimandato un’attività legata al nutrimento della soddisfazione interna mettiamo lo scopo che il prossimo mese troviamo 10 motivi che abbiamo rimandato.

        E’ un’allenamento.

        I motivi frenanti se ne sono molti ovviamente si consiglia di affrontarli con uno esperto.

        I sacrifici del narciso sono scelti nella maggior parte dei casi per motivazioni estrinseche(potere e denaro) e non intrinsiche (perché ci piace e ci fà stare bene, sentiamo il senso di realizzazione personale). Per questo motivo producono in eccesso la noia. E questi esercizi li avvicinano e nutriscono il sentimento di soddisfazione interna.

        • Stile di vita e le 4 categorie

           

          Stile di vita e le 4 categorie

          Osservare il proprio stile di vita.

          Scrivere tutte le mie abitudini.

          Una volta scritto facciamo questa discriminazione più complessa.

          Le abitudini che mi piacciono e non mi piacciono.

          Scrivere questi dati ci permette di misurare il nostro livello di coinvolgimento e rilassamento nel nostro stile di vita.

          Le abitudini quelli giusti e non giusti

          Scrivere questi dati ci permette di misurare il nostro livello di rabbia nel nostro stile di vita, emozione da depotenziare.

          Le abitudini che devo e non devo.

          Scrivere questi dati ci permette di misurare il nostro senso del dovere nel nostro stile di vita, dimensione da bilanciare.

          Le abitudini che posso e non posso.

          Scrivere questi dati ci permette di misurare i nostri limiti e anche quanta fiducia abbiamo nelle nostre abilità.

          Avere le idee chiare sul nostro stile di vita significa ordine, ordine è libertà.

Esercizi per i tratti narcisistici

  • Come contrastare la noia

     

    Esercizio narcisismo come contrastare la noia

    Caserta 16, 23, 30 Ottobre 2011

     

    PRIMO ESERCIZIO PSICOTERAPEUTICO PER UNA PERSONALITA’ CARATTERIZZATA DA TRATTI NARCISISTICI

     

    Lo scopo degli esercizi è avvicinare il narciso o persona affetta da questo tipo di sofferenza ad avvicinarsi a sé stesso.

    Cosa significa per una persona sofferente di questo disturbo avvicinarsi a sé stesso?

    Per una narciso significa ridurre il suo costante senso di oppressione- costrizione, diminuire i cicli depressivi,

    diminuire la sua rabbia, capire perché la evoca facilmente negli altri, aumentare il senso di libertà e senso della vita occupato del senso di vuoto.

    Il punto di inizio è…..insegnare a costruire sentimenti di soddisfazione che vanno a controbilanciare: l’oppressione, costrizione, depressione, rabbia e senso di vuoto.

    Ovviamente incominciamo a costruire soddisfazione prima in senso generale e poi in particolare.

    Insegneremo a costruire questo debole sentimento in questi tipi di personalità in maniera graduale, trasformando prima le abitudini più facili da trasformare. Possiamo incominciare a cambiare le abitudini del week-end.

    Iniziamo….come?

    Osservare il proprio stile di vita senza giudizio.

    Attenzione SENZA GIUDIZIO……qualcosa di abbastanza difficile per queste personalità. Il loro cervello è praticamente assediato dai pensieri: E’ GIUSTO, E’ SBAGLIATO, MA COME SI E’ PERMESSO, MA CHI SI CREDE DI ESSERE…..

    Quindi osservare senza tutti quei pensieri?

    Fare un elenco delle sue abitudini da lunedì alla domenica.

    Io faccio tutte queste cose.

    Scrivere solo un’elenco senza giudizio, cioè senza rimproverarsi è giusto o sbagliato e senza sentirsi in colpa di riconoscere le sue abitudini umane e lontane dalla perfezione.

    Incominciare a fare l’elenco cercando di capire che è il suo modo di vivere.

    Non esiste un modo di vivere giusto o sbagliato, perfetto o meno perfetto.

    Importante è imparare a scegliere comportamenti salutari e sostituirli con quelli non salutari.

    Ma prima di selezionare quelli non salutari dobbiamo capire quali sono……..e possiamo fare solo una sostituzione alla volta.

    Scrivere questo elenco è il punto di partenza.

    Non importa quanto tempo impieghiamo……..anche un mese ………va bene così…importante è lo scopo: ridurre i cicli depressivi, di frequenza (NUMERO DI VOLTE IN UN ANNO) e intensità (GRADO DI SOFFERENZA) . Un narciso che ha una fase di depressione al mese averne già 6 in un anno è già un successo.

    Scrivere questo elenco.

    Poi dopo avere scritto questo elenco iniziare una piccola discriminazione.

    E capire quali momenti gli piacciono o non gli piacciono.

    DISCRIMINARE I MOMENTI PIACEVOLI E NON PIACEVOLI CHE VANNO A SOSTITUIRE I GIUSTI CON I NON GIUSTI.

    Il narciso in questo modo impara una nuova parola e un nuovo vissuto: mi piace o non mi piace dimenticando è giusto e non è giusto.

    Possiamo creare una bella scheda e colorare di un colore i momenti belli e di un altro colore i momenti non belli!

    Quali momenti si possono trasformare o non si possono trasformare.

    Possiamo creare un’altra bella scheda e colorare in un modo quelli che possiamo trasformare e in un altro colore quelli che non possiamo trasformare.

    Anche se ne troviamo una sola cosa che ci piace in una settimana e una sola cosa che possiamo trasformare in una settimana.

    Aumentare l’elenco delle cose che ci piacciono e delle cose che possiamo trasformare è un vero allenamento.

    Insegnare la differenza tra una scelta costrittiva, e una scelta selezionata perché lo desideriamo, lo vogliamo e ci fa stare bene a noi e alle persone che ci circondano.

    Iniziamo a fare gli esercizi così come ci vengono.

    Piano piano con il passare delle settimane diventeremo sempre più bravi e capire perché di certe cose non ce ne accorgevamo nemmeno.

    Iniziamo a fare il primo esercizio così come ci viene.

    Anche se impieghiamo un mese nel fare il nostro primo esercizio…..non importa importante è iniziare…..

    Esercizio osservare il mio stile di vita.

    Scriviamo le nostre abitudini.

    Facciamo una prima distinzione primitiva.

    Le abitudini che mi piacciono non mi piacciono. Senza il giudizio è giusto o sbagliato. E’ perfetto o non perfetto.

    Le abitudini che voglio e quelle che devo.

    Cerchiamo solo di osservare se c’è un equilibrio tra i doveri e i momenti che desideriamo.

    Quando si attraversano lunghi momenti difficili a volte anche organizzarsi momenti privati del weekend veramente come vogliamo anche 2 o 3 ore il sabato , e due o tre ore la domenica veramente possono ridurre il nostro stato interno di oppressione in maniera da capire una netta differenza.

    Se una persona se sente prigioniera del giudizio altrui in maniera così grave da non ritagliarsi nemmeno qualche ora settimanale a fare ciò che veramente si vuole. Significa che la sofferenza esperita è veramente forte. E non fare ciò che veramente si vuole nemmeno qualche ora un paio di volte a settimana significa essere molto lontani da sé e può essere veramente impegnativo avvicinarsi a se.

    Come se nella mente di queste persone ci fossero troppe condizioni per godere del proprio essere.

    La seconda settimana osserviamo cosa sentiamo dentro mentre facciamo le nostre abitudini.

     

    Esempio pratico:

    Il narciso sa benissimo di essere un’uomo che si annoia…….

    Uno psicoterapeuta lo invita a fare delle riflessioni…..

    In quale momento della giornata sente in maniera più intensa questa emozione.

    Lui inizia a scrivere i momenti.

    Poi lo psicoterapeuta dice per abbassare la frequenza e intensità della noia dovremmo sostituire un’abitudine noiosa con una piacevole.

    S’invita il paziente di trovare degli spazi personali a cui dedicare da solo ( meglio insieme ad un gruppo di persone che hanno gli stessi interessi) ad un’attività piacevole.

    Innesto una nuova abitudine togliendo un’altra.

    Diminuisce il senso di noia e aumenta il senso di piacere.

    Se il sentimento di noia è alto ad 80% e il senso di piacere è a 20%. Prima di sentirci soddisfatti in questa nuova abitudine ci vuole un po’ di tempo.

    Portando un po’ di soddisfazione in più nella nostra settimana, avvertiamo rispetto ai sacrifici anche un senso di leggerezza. Lavori sentendo meno spossatezza. Il nostro animo ha bisogno anche di divertirsi. E’ una questione di proporzioni. Troppo divertimento è sciatteria dopo una certa età. Poca divertimento è rigidità, è punizione verso se stessi (figuriamoci verso gli altri), essere teso e non dormire bene, è malattia.

    Fare un’attività perché mi fa stare bene…..

    Fare un’attività perché mi fa stare bene……è un’allenamento per chi soffre di narcisismo.

    Questa attività la dobbiamo monitorare…….cosa significa monitorare un’attività……non dobbiamo dimenticarla di eseguirla…..imparare a mettere una controtendenza al senso di dovere cronico che regola i nostri vissuti interni durante la nostra settimana. “So che devo lavorare di meno….ma continuo a prendere impegni di lavoro….significa continuare a costruire spossatezza.

     

    PER ESSERE PIU’ CREATIVO STO ASPETTANDO

    ………1.L’ispirazione

    ……..2.Il permesso

    ……..3.La rassicurazione

    ……..4.Che sia pronto il caffè

    ……..5.Il mio turno

    ……..6.Che qualcuno mi spiani la strada

    ……..7.Il resto delle regole

    ……..8.Che qualcuno cambi

    ……..9. Più spazi aperti

    ……..10.Che il gatto smetta di graffiare il divano

    ……..11.Che la posta in gioco sia più bassa

    ……..12. Altro tempo

    ……..13.Che una relazione significativa migliori

    ……..13.Che una relazione significativa termini

    ……..13.Che una relazione significativa abbia inizio

    ……..14.La persona giusta

    ……..15.Un disastro

    ……..16.Che il tempo sia quasi finito

    ……..17.Un ovvio capro espiatorio

    ……..18.Che i figli se ne vadano di casa

    ……..19.L’indice Dow Jones a 1500

    ……..20.Che il leone dorma con l’agnello

    ……..21.La separazione consensuale

    ……..22.Un momento migliore

    ……..23.Un oroscopo più favorevole

    ………24.Che ritorni la giovinezza

    ……..25. Il preavviso di due minuti

    ……..26.La riforma della professione forense

    ……..27.Che venga rieletto Richard Nixon

    ……..28.Che l’età mi garantisca il diritto all’eccentricità

    ……..29.domani

    ……..30.il mio checkup annuale

    ……..31.Una migliore cerchia di amicizie

    ……..32.Che la posta in gioco sia più alta

    ……..33.Che cominci il semestre

    ……..34.Un’assenza totale di rischi

    ……..35.Che il cane che abbaia del vicino non abbai

    ……..36.Che mio zio torni a casa dal servizio militare

    ……..37.Che muoiono i miei genitori (scherzo!)

    ……..38.Che spariscono le cose che non capisco e non approvo

    ……..39.Che finiscono le guerre

    ……..40.Che il mio amore si riaccende

    ……..41.Che qualcuno mi osservi

    ……..42.Che qualcuno non mi osserva

    ……..43.Un’insieme di istruzioni scritte chiaramente

    ……..44.Che venga approvato l’emendamento sulla parità dei diritti

    ……..45.La fine della povertà, dellì’ingiustizia, della crudeltà, dell’inganno, dell’incompetenza, delle pestilenze, della criminalità, e delle allusioni offensive

    ……..46.Che i miei sottoposti maturino

    ……..47.Che il mio io migliori

    ……..48.La mia nuova carta di credito

    ……..49.L’accordatore viene ad mettere a posto il pianoforte

    ……..50.Che questa riunione finisca

    ……..51.L’arrivo della primavera

    ……..52.Che il vestito ritorni dalla pulitura

    ……..53.Di ristabilire il mio amor proprio

    …….. 54.Un segno dal cielo

    ……..55.Che finisco di pagare il mutuo sulla casa

    ……..56. Appena trovo il lavoro che mi piace

    ……..57.Che vengano riconosciute, applaudite e cospicuamente ricompensate le gemme di brillantezza sepolte nei primi tentativi maldestri di scrivere un libro in modo che io possa lavorare con comodità alla seconda stesura.

    ……..58.Che diminuiscono vari dolori e acciacchi

    ……..59.Code più brevi in banca

    ……..60.Che il vento rinfreschi

    ……..61.Che i miei figli siano premurosi, puliti, obbedienti e autonomi.

    ……..62.In estate

    ……..63.Il prossimo anno

    ……..64.Che arrivi il mio momento

    ……..65.Di finire la mia tesi di laurea

    ……..66.Di incassare l’assegno

    ……..67.Che ritorno insieme alla mia ex moglie

    ……..68.Il permesso di mio padre

    ……..69.Il permesso di mia madre

    ……..70.La benedizione del sacerdote

    ……..71.Domani mattina

    ……..72.Un periodo meno turbolento

    ……..73.Che mi passa la voglia di fumare

    ……..74.Che i tassi si stabilizzino

    ……..75.Sistemare casa

    ……..76.Ristrutturare la casa del nonno

    ……..77.La tariffa festiva

    ……..78.Che cominci tu!

     

    Tutto questo elenco per farci capire che quando mettiamo troppe condizioni affinchè facciamo qualcosa di piacevole perderemo molte occasioni.

    Chi ti scrive non conosce il tuo grado di narcisismo….non so quali di questi pensieri non ti permettono di non trovare tempo per la tua salute psicologica. Il lavoro è necessario per una serie di motivi ……ma non per allontanarci dai nostri bisogni umani la cui non soddisfazione conduce a diversi gradi di non salute psicologica. Tutti abbiamo il diritto di godere dei sacrifici conseguiti.

     

    Un altro piccolo aiutino: un’elenco di una persona che ha avuto molto successo sul lavoro ma non era un narciso, cioè ha trovato tanto tempo anche per godere di esperienze scelte da lui alcune con e altre senza il consenso di…..!

    Mettiamo un’elenco di una persona che trovò il tempo di fare nel corso della sua vita tutte queste belle attività piacevoli.

    In un pomeriggio piovoso un ispirato quindicenne di nome John Goddard si sedette al tavolo della cucina nella sua casa di Los Angeles e scrisse al principio di un Block Notes Giallo: “Elenco della mia vita”.

    Sotto questo titolo scrisse 127 obiettivi da raggiungere.

    Da allora ne ha conseguiti 108.

    Guardate l’elenco di Goddard riportato qui sotto.

    Non si tratta di obiettivi semplici e facili.

    Fra questi ci sono scalare montagne più alte del mondo, esplorare vasti corsi d’acqua, correre il miglio in cinque minuti, leggere tutte le opere di Shakespeare e l’intera Enciclopedia Britannica.

    Esplorare:

    1.il Nilo

    2.il Rio delle Amazzoni

    3.il fiume Congo

    4.il fiume Colorado

    5.il fiume Yangtze, Cina

    6.il fiume Nigar

    7.il fiume Orinoco, Venezuela

    8.il Rio Coco, Nicaragua

     

    Studiare le culture primitive in:

    9.Congo

    10.Nuova Guinea

    11.Brasile

    12.Borneo

    13.Sudan (John rimase quasi sepolto vivo in una tempesta di sabbia)

    14.Australia

    15.Kenya

    16.Filippine

    17.Tanganika (oggi Tanzania)

    18.Etiopia

    19.Nigeria

    20.Alaska

     

    Scalare:

    21.l’Everest

    22.l’Aconcagua, Argentina

    23.il McKinley

    24.il monte Huascaran, Perù

    25.il Kilimangiaro

    26.il monte Ararat, Turchia

    27.il monte Kenya

    28.il monte Cook, Nuova Zelanda

    29.il Popocatepetl, Messico

    30.il Cervino

    31.il monte Rainer

    32.il Frujiyama

    33.il Vesuvio

    34.il monte Bromo, Giava

    35.i Grand Tetons

    36.il monte Baldy, California

    37.Fare il medico e l’esploratore ( ha seguito un corso anche per curare malattie nelle tribù primitive)

    38.Visitare ogni paese del mondo (gliene mancano 30)

    39.Studiare gli indiani Navajo e Hopi

    40.Imparare a guidare l’aereo

    41.Andare a cavallo alla Prata delle Rose

     

    Fotografare:

    42.le cascate dell’Iguacu, Brasile

    43.le cascate Vittoria, Rhodesia

    44.le cascate del Sutherland, Nuova Zelanda

    45.le cascate dello Yosemite

    46.le cascate del Niagara

    47.ripercorrere i viaggi di Marco Polo e Alessandro Magno

     

    Esplorare sott’acqua:

     

    48.le scogliere coralline della Florida

    49.la Grande Barriera Corallina, Australia (Ha fotografato un mollusco di 150 chili)

    50.il Mar Rosso

    51.le isole Figi

    52.le Bahamas

    53.la Palude di Okefenokee e le Everglades

     

    Visitare:

    54.i Poli Nord e Sud

    55.la Grande Muraglia Cinese

    56.i Canali di Panama e Suez

    57.l’isola di Pasqua

    58.le Galapagos

    59.la Città del Vaticano (Ha visto il Papa)

    60.il Taj Mahal

    61.la Torre Eiffel

    62.la Grotta Azzurra

    63.la Torre di Londra

    64.la Torre Pendente di Pisa

    65.il Pozzo Sacro di Chichen-Itza, Messico

    66.scalare l’Ayers Rock in Australia

    67.seguire il fiume Giordano dal Lago di Tiberiade al Mar Morto

     

    Nuotare in:

    68.Lago Vittoria

    69.Lago Superiore

    70.Lago Tanganika

    71.Lago Titicaca, Sud America

    72.Lago Nicaragua

     

    Realizzare:

    73.diventare Aquila degli Scout

    74.imbarcarsi su un sottomarino

    75.atterrare e decollare da una portaerei

    76.volare in dirigibile e mongolfiera

    77.montare un elefante, un cammello, uno struzzo e un cavallo selvatico

    78.praticare la pesca subacquea a dieci metri e restare in apnea sott’acqua per due minuti e mezzo

    79.pescare un’aragosta di 5 chili e un’orecchia di mare di 25 centimetri.

    80.suonare il flauto e il violino

    81.dattilografare 50 parole al minuto

    82.lanciarsi con il paracadute

    83.imparare a sciare sulla neve e sull’acqua

    84.andare in una missione religiosa

    85.seguire il Sentiero John Muir

    86.studiare le medicine indigene e apprendere quelle utili

    87.ottenere trofei fotografici di elefante, leone, rinoceronte, ghepardo, bufalo e balena

    88.imparare a tirare di scherma

    89.imparare il jujitsu

    90.insegnare all’università

    91.assistere ad una cerimonia di cremazione a Bali FATTO

    92.esplorare le profondità marine FATTO

    93.recitare in un film di Tarzan (Adesso lo considera un sogno infantile poco importante).

    94.possedere un cavallo, uno scimpanzè, un ghepardo, un gattopardo americano, e un coyote (Deve ancora procurarsi uno scimpanzè e un ghepardo).

    95.diventare un radioamatore FATTO

    96.costruirsi un telescopio FATTO

    97.scrivere un libro (sul viaggio sul Nilo) FATTO

    98.pubblicare un’articolo sulla rivista National Geographic FATTO

    99. saltare in alto un 1,50 FATTO

    100.saltare in lungo 4.50 FATTO

    101.correre il miglio in 5 minuti FATTO

    102. pesare 80 chili svestito (ancora oggi) FATTO

    103.eseguire 200 sollevamenti del tronco e 20 sollevamenti sulle braccia alla sbarra FATTO

    104.imparare il francese, lo spagnolo, l’arabo FATTO

    105.studiare i draghi dell’isola di Komodo (La barca si è guastata a 20 miglia dall’isola) FATTO

    106.visitare il luogo di nascita del nonno Sorenson in Danimarca FATTO

    107.visitare il luogo di nascita del nonno Goddard in Inghilterra FATTO

    108.imbarcarsi in una nave mercantile come marinaio FATTO

    109.leggere l’intera Encyclopaedia Britannica (Ha letto numerose parti di ogni volume.) FATTO

    110.leggere la Bibbia dall’inizio alla fine FATTO

    111.leggere le opere di Shakespeare, Platone, Aristotele, DicKens, Thoureau, Poe, Rousseau, Bacone, Hemingway, Twain, Burroughs, Contrad, Talmage, Tolstoj, Longfellow, Keats, Whittier, Emerson (non ogni opera di ciascuno) FATTO

    112.avere familiarità con le composizioni di Bach, Beethoven, Debussy, Ibert, Mendelssohn, Lalo, Rimiski-Korsakov, Respighi, List, Rachmaninov, Stravinskij, Toch, Cajkovskij, Verdi FATTO

    113.sapere usare bene motocicletta, trattore, surf, canoa, microsscopio, pistola, pallone da football, pallone da basket, arco e frecce FATTO

    114.comporre musica FATTO

    115.suonare “Al chiaro di luna” di Beethoven al pianoforte FATTO

    116.assistere alla cerimonia di camminare sul fuoco ( a Bali e nel Suriman.) FATTO

    117.estrarre un veleno da un serpente (Morso da un crotalo adamantino durante una caccia fotografica) FATTO

    118.accendere un fiammifero con un fucile calibro 22 FATTO

    119.visitare uno studio cinematografico FATTO

    120.salire sulla piramide di Cheope FATTO

    121.diventare socio del Club degli Esploratori e del Club degli Avventurosi FATTO

    122.imparare a giocare a polo FATTO

    123.attraversare il Gran Canyon a piedi e in barca FATTO

    124.circumnavigare il globo FATTO

    125.andare sulla luna (un giorno se Dio vuole)

    126.sposarsi e avere figli (ne ha cinque) FATTO

    127.vivere fino al XXI secolo (avrà 75 anni)

    Forse questi ne sono troppi…..

    Molti di questi sono costosi sia di tempo, di capacità apprese…… ma ho conosciuto tante persone che hanno liste più corte, ma piacevoli lo stesso, fattibili, fattibili e meno rischiosi.

    Lo scopo di questo elenco non è confrontarci con questo elenco ma motivarci a creare un nostro elenco su misura per noi. E sforzarci nel migliorare rispetto a noi stessi e il nostro ieri. Diventare con il tempo sempre più creativi. Decidere di fare qualcosa con una nostra sorella, un’ amica in particolare. Ovviamente non possiamo chiedere ad una nostra sorella di frasi un viaggio extracontinentale quando ha figli piccoli. Se proprio ci teniamo dobbiamo aspettare che i nostri nipoti si fanno grandi e ci sono le giuste possibilità. Lo scopo di questo esercizio è fare ciò che possiamo fare ora e non rimandare, rimandare, rimandare, coltivare le piccole gioie tutti i mesi. Ho visto elenchi di mamme con bambini piccoli che trovavano il tempo per vivere i loro elenchi. C’era una mamma che vedeva commedie comiche in dvd guardandole anche a dieci minuti alla volta. Quei diversi dieci minuti al giorno cambiavano il suo stato interiore di molto e non poco.

    Questi elenchi servono a curare il sentimento di noia in linea generale. In quanto è un sentimento che ha diverse origini (dal rapporto coniugale, dal lavoro, da un rapporto amicale che oramai è diventato insoddisfacente, non si riesce a fare cose insieme ai figli, vi piaceva fare cose con loro quando erano più piccoli e ora che sono adolescenti non ci riuscite….i motivi sono tanti e quelli specifici vanno chiariti ed elaborati con un’esperto). Ma questi elenchi diminuiscono di molto questo sentimento.

    Un mio amico avvocato aveva l’abitudine di leggere qualche pagina di un libro che gli piaceva ogni volta che perdeva la concentrazione nello scrivere atti noiosi e grazie a questo metodo ha evitato di vivere molti momenti di spossatezza. Ognuno troverà la sua strada.

    Capire che la tensione, il senso di spossatezza, la noia non diminuiscono di intensità e frequenza per opera dello spirito santo…richiede tempo e attenzione.

    Chi legge rilegge queste pagine, li inizia a mettere in pratica vuole guarire dalla noia. Il voler guarire al 100% dipende dal tempo, e costanza che mette a disposizione.

    Trovare il tempo per mettere in pratica questo consiglio è solo il primo passo per scendere le quote di angoscia.

    Il narciso quando decide di fare una cosa tende ad essere perfezionista.

    Spesso non fà le cose perché non ha tempo necessario per diventare perfezionista.

    Questo vale anche per questo percorso di diminuzione degli stati di noia e insofferenza, sia di frequenza (numero di volte in una settimana per casi più gravi numero di volte in un giorno), intensità.

    Ogni giorno si fa ciò che si può per migliorarsi.

    Anche dedicarsi 15 minuti è qualcosa rispetto a non fare qualcosa per migliorare.

    Importante è la costanza che è la figlia della signora vittoria.

     

    Riassunto

    Imparare a capire quali abitudini mi piacciono e quelle che non mi piacciono.

    Facciamo un bel tabellone 100X100 cm e rappresentiamo il nostro stile di vita composto da abitudini.

    Quelle che devo fare e quelle che voglio fare.

    L’obiettivo non è l’esecuzione perfetta ma impegnarsi nell’esecuzione.

    Le attività più coinvolgenti per i pazienti sono le migliori.

    Concludo con un famoso proverbio dove c’è gusto non c’è perdenza.

    Al narciso dobbiamo insegnare l’equilibrio di questa bilancia fatta da questi 2 piatti, il sacrifico e il piacere.

    La bilancia del narciso tende nella maggior parte del tempo verso il sacrificio.

    Durante il giorno dimentica di nutrire il sentimento di soddisfazione insito nella natura umana.

    Quel sentimento di soddisfazione legato al piacere in se stesso senza scopi.

    Si rende conto di dovere lavorare di meno. Anzi spesso vuole lavorare di meno, ma poi nello stesso tempo prendi impegni nuovi di lavoro e dimentica la promessa fatta a se stesso.

    Per trenta giorni tutti i giorni verifico se sul mio diario esiste un’attività legata ad un piacere desiderato. Ricordiamo che i desideri nell’animo del narciso sono come i fichi di cactus nel deserto.

    Quando non troviamo un’azione legata ad un piacere desiderato scriviamo il motivo per cui abbiamo rimandato.

    Al trentesimo giorno vediamo se ci sono scritti 30 motivazioni o 25 che hanno regolato la scelta di rimandare la nostra attività che per noi è curativa della nostra noia, spossatezza.

    Se le motivazioni che ci hanno fatto rimandare un’attività legata al nutrimento della soddisfazione interna sono 25 mettiamo lo scopo che il prossimo mese troviamo, dovranno essere 10 i motivi che hanno rimandato le possibilità di vivere emozioni legate alla soddisfazione

    E’ un’allenamento.

    I motivi frenanti se ne sono molti ovviamente si consiglia di affrontarli con uno esperto.

    I sacrifici del narciso sono scelti nella maggior parte dei casi per motivazioni estrinseche(potere e denaro) e non intrinsiche (perché ci piace e ci fà stare bene, sentiamo il senso di realizzazione personale). Per questo motivo producono in eccesso la noia. E questi esercizi li avvicinano e nutriscono il sentimento di soddisfazione interna.

    • Domande guida

       

      Che cosa deve accadere affinchè io mi sento soddisfatto?

      Che cosa deve accedere affinchè io risolva questa relazione?

      Che cosa deve accedere affinchè io risolva questa problema?

      • Chiarezza

         

        Caserta, 13 Aprile 2012

        Esercizio per stimolare e sviluppare il meccanismo di chiarezza nella propria coscienza.

        Per iniziare al lavorare con la tensione del narciso iniziamo a lavorare un po’ con i suoi pensieri che alimentano la sua tensione.

        Il narciso/a ha più pensieri lui che dieci persone.

        I suoi pensieri hanno la caratteristica di essere scollati da loro stessi. Quest’ultima definizione si capisce man mano che facciamo gli esercizi.

        Il narciso pensa il passato……il narciso pensa un futuro…….poi questo futuro diventa presente…………e invece di sentire serenità mentre è arrivato il futuro sperato che ora è il suo presente sente angoscia?

        Come aiutare al nostro narciso / a uscire da questo paradosso?

        Fare una serie di esercizi sulla comunicazione…..che gli permettono di chiarire la sua coscienza, in quanto ha una coscienza opaca.

        Che cosa significa coscienza opaca?

        Mentre mi vivo un momento lo vivo in maniera confusa.

        Decide di uscire con la sua compagna, si accorge che dentro non ci sono più delle emozioni, lui invece di accogliere queste emozioni e iniziare a trasformarle se li nega ed è capace di fare questo gioco anche per 10 anni. Cioè non vive i momenti con i pensieri ed emozioni man mano si scolla sempre di più fa le cose perché è giusto, non cerca di migliorarle in positivo non sa da dove cominciare.

        Il narciso comunica poco con se stesso…..e quando lo fa lo fa in maniera inappropriata in modo da opacizzare sempre di più la su a coscienza.

        Ora scriviamo in sintesi 2 paragrafi sulla comunicazione.

        Poi prepariamo una serie di schede la cui pratica allena il nostro lettore narciso / lettrice narcisa a chiarire la sua coscienza e con il tempo entrare nel suo presente.

        Ogni presente ha la sua bellezza ma se uno non se lo gode è come non averlo….e poi perché pensare un passato che non c’è più e un futuro che non c’è ancora e il nostro presente perché non goderselo.

        Perché affaticare la mente con un passato che non esiste più…..e un futuro che non esiste.

        Il passato e il futuro sono due dimensioni importanti, ma la proporzione usata dai narcisi /e porta e costruisce sofferenza, inadeguatezza.

        Intanto il futuro è l’effetto del nostro presente…..se noi non siamo in grado di godere il nostro presente….perchè dobbiamo illuderci di un futuro più bello.

        Per chiarire quest’ultimo concetto faccio un esempio che appartiene a tutto il genere umano e poi ritorniamo agli esercizi che ci fanno migliorare la comunicazione prima con noi stessi e poi con gli altri e di conseguenza chiarire la nostra coscienza opaca.

        Ognuno di noi che in maniera meno massiccia delle persone caratterizzate dai tratti narcisi fa quest’errore.

        E’ un’errore umano diffuso.

        Per affrontare le difficoltà del presente molte persone fanno partire e farsi fare compagnia da una serie di illusioni.

        Quando incontrerò l’uomo della mia vita sarò felice…..

        Poi trova questo benedetto uomo…….e nel momento che si accorge che non sa costruire legame…..incomincia con un’altra illusione……quando riusciremo a sposarci saremo felici………..poi arriva il giorno del matrimonio….e quando si accorge che non sa dialogare parte subito un’altra illusione……quando sarò madre o padre sarò…….felice…..poi finalmente ci si rende conto che è un modo per sfuggire il presente.

        Noi sfuggiamo il presente quando dentro di noi neghiamo ciò che proviamo…..oppure c’è lo raccontiamo in una maniera da amplificare la nostra opacità e allontanarci da un bellissimo presente.

        Pensiamo al bicchiere mezzo vuoto e non ci godiamo quello mezzo pieno.

        Lo scopo di questi esercizi è chiarire la coscienza e dopo tanta pratica godere del presente a prescindere dai limiti di cui è caratterizzato.

        Creare giorni belli è un’arte. Il primo anno di psicoterapia ci dobbiamo impegnare tanto per costruire 10 giorni belli, il secondo anno và meglio impariamo una serie di meccanismo e ne creiamo sempre di più, fino ad imparare a non sciupare più il tempo……a vivere e goderci momenti belli, tanto desiderati, anche se sappiamo che per una serie di motivi dureranno poco…..capiremo l’importanza di nutrire la nostra coscienza di cose belle anche se durano poco. Non tutti hanno la fortuna di vivere la vita come un menù.

        A quest’età mi sposo poi faccio i figli poi miglioro il lavoro poi faccio carriera questo poi come se fosse il menu. Ci sono persone che incontrano la persona giusta molto tardi e nel frattempo che sì fa non si creano momenti gradevoli. Occasioni per una buona carriera arrivano dopo anni di studio, delle professioni richiedono quasi due decenni affinchè possano arrivare le prime soddisfazioni e uno che fa nel frattempo non vive….quindi diventa importante dare valore alle piccole cose e non sprecare il tempo nell’angoscia. I giorni non ritornano. Arrivano nuovi giorni e non esiste la possibilità di riaverli se non impariamo a sviluppare la capacità di crearli in maniera piacevole. Non arriva mai tutto insieme, lavoro, l’amore, i figli, i nipoti. I narcisi vivono con quest’illusione profonda. Quando avrò, moglie perfetta, lavoro perfetto, figli bravi, intelligenti, belli, non malati, sarò felice…..purtroppo non è così la vita è vivere ogni momento nei migliori dei modi.

        Ora scrivo due paragrafi importanti in generale sulla comunicazione e poi iniziamo a fare gli esercizi sui principi teorici contenuti i questi due paragrafi.

        Questi esercizi ci insegnano prima a comunicare con noi stessi, poi a comunicare con gli atri meglio di come lo abbiamo fatto finora e poi avere la pazienza e aiutare qualche persona cara a chiarire la sua coscienza.

        • Esercizio sull’autostima

           

          Il mio scopo di diventare il signor x sarà la conseguenza di tante variabile:

          La mia intelligenza, impegno, scegliere i collaboratori validi…ecc.. ma nel frattempo che raggiungo questo impegno professionale qual è il valore che attribuisco alla mia persona.

           

          Autostima.

          L’autostima è una sfida giornaliera non un dono caduto dal cielo.

           

          Che cosa fa il narciso nutrisce solo il sé professionale dimenticando gli altri sé che formano l’autostima.

          • Illusione del declateta

             

            Contrastare la costrizione

            Io sto bene quando raggiungo X

            Poi raggiunge x e non sta bene perché?

            Perché l’obiettivo và pensato e sentito piacevole soddisfacente.

            Il narciso pensa e fa perché è giusto, è conveniente, si fà prima e s’illude che gli piace. Lui dice mi piace perchè lo pensa non perché lo sente. Il strada del sentire lui c’è la bloccata. Lui è come una persona che vede il mondo con un’occhio solo, non usa la saggezza del corpo per scegliere.

            • Illusione del declatleta 2

               

              Caserta, 16 ottobre 2011

              introduzione agli esercizi pratici

               

              I genitori di tutti i problemi delle persone caratterizzate da tratti narcisi sono una mancato equilibrio dell’autostima e l’illusione del declateta.

              L’illusione del declateta è il dialogo interno che loro utilizzano per risolvere la loro percezione del senso di insoddisfazione.

              Esempio:

              Io sto bene quando diventerò il numero uno in….

              Starò bene quando?

              E’ come se il loro stare bene dipendesse da delle condizioni.

              Poi verificano che anche diventando il numero uno in …….non risolvono la propria insoddisfazione……

              Perché?

              Gli obiettivi và pensati e sentiti.

              Loro pensano, pensano, pensano………….

              Il narciso pensa e fà perché è giusto, è conveniente, si fà prima e s’illude che gli piace. Lui dice mi piace perchè lo pensa non perché lo sente. La strada del sentire lui o lei c’è l’ha bloccata. Lui o lei è una persona che vede il mondo con un’occhio solo, non usano la saggezza del corpo per scegliere.

              E’ una persona che sceglie un lavoro per il potere, perchè si guadagna di più non perché si sente una certa inclinazione. E’ una persona che non integra le sue scelte in base a motivazioni sia intrinseche (realizzazione personale, vocazione, piacere di…) che estrinseche (potere e soldi). Tutto ciò avviene inconsapevolmente e quindi di conseguenza vànno aiutati e seguiti abbastanza nonostante il loro caratterino insistente e petulante……….

              Il primo esercizio pratico di questo manuale è costruire il senso di soddisfazione in via generale, contrastando l’illusione del declateta.

              Poi man mano presenterò degli esercizi che vanno ad equilibrare ogni aspetto dell’autostima.

              Uso il termine equilibrare perché la personalità caratterizzata da tratti narcisistici che cosa fa?

              Nutrisce solo il sé professionale dimenticando gli altri sé che formano l’autostima.

               

              Lo scopo è degli esercizi è ridurre gli effetti di questa struttura di personalità:

              Ridurre il numero dei cicli depressivi.

              Ridurre l’intensità di un ciclo depressivo.

              Abbassare il grado del suo costante senso di oppressione- costrizione

              diminuire la sua rabbia, capire perché la evoca facilmente negli altri

              aumentare il senso di libertà e senso della vita occupato del senso di vuoto.

              Ovviamente se il senso di insoddisfazione è pari a 80% significa che dovrò impegnarmi molto per ridurlo già al 40% e per fare ciò è necessaria una buona motivazione, tempo e dedizione.

               

              Ho conosciuto durante il mio percorso professionale diversi narcisi che hanno incominciato a fare qualcosa per ridurre il loro senso di insoddisfazione quando veramente sono diventati il numero uno nella loro azienda. Cioè avevano l’illusione del declateta eccessivamente malata.

              Questi soggetti ovviamente sono i più sfortunati o testardi, non so dove inizia la prima (sfortuna) e finisce il secondo (tratto caratteriale la testardaggine), ma in linea generale i pazienti narcisi provvedono prima a risolvere il loro senso di insoddisfazione in quanto si riflette molto anche sulla loro vita privata e quindi corrono ai ripari prima.



              In questo manuale troverete tanti esercizi. Quando decidete e ne selezionate uno allenatevi finchè non imparate a farli bene. Pensate che quelli sul riconoscimento delle emozioni il training con un esperto dura un paio danni. Non importa il tempo. Se impiegate un tre mesi su un’esercizio và bene lo stesso.

               

              Importante è esercitarsi, essere costanti, saltare qualche giorno ma poi riprendere.

               

              Riprendere significa controbilanciare le nostre azioni che producono sofferenza.

              Gli esercizi all’inizio si fanno con carta e penna ma in seguito diventano automatici fino a far parte del nostro stile di vita in maniera automatica.

              • La lingua batte dove il dente duole

                 

                LA LINGUA BATTE DOVE IL DENTE DUOLE

                Incominciate a scrivere le cose che riflettete più spesso, le più per voi problematiche e significative.

                Scrivete per 2 mesi di seguito le cose che vi colpiscono di più

                 

                Poi verificate a quale aree della vostra vita appartengono.

                Che emozioni provate per ogni situazione.

                Quali sono i vostri pensieri a riguardo.

                Quali sono le vostre reazioni.

                Esercitatevi a osservare qualche distorsione di pensiero, quelle che fate più frequentemente.

                Scoprite quale fate di più.

                Vi elenco una serie di consigli per modificarle. Ovviamente da soli potete lavorare in generale ma è meglio portare questi esercizi ad uno psicoterapeuta e a volte bastano appena una 10 di sedute per modificarne parecchie ed impararle a identificarle e autocorreggersi.

                BUON LAVORO!

                TEMPO, DEDIZIONE; COSTANTZA ATTESA di risultati = DI EMOZIONI PIU’ sane, più concentrazione sul lavoro, sonno più ristorativo, pazienza nelle relazioni.

                • Tristezza e rabbia

                   

                  Il narciso è spesso triste e arrabbiato.

                  Per questi suoi vissuti dà sempre la colpa a qualcosa che è lontano mille anni luce da sé.

                  La carriera ancora non completata

                  Mia moglie che non mi presta attenzione

                  I figli immaturi

                  Uno sgarbo di un’amico e via discorrendo

                  La crisi

                  Arriva alla politica e allo stato perché?

                  Perché il lettore Narciso lettrice Narcisa non dice a se stesso io sono spesso triste o sono spesso arrabbiato perché non so fare queste tre cose:

                  osservare i miei bisogni interni

                  dargli un nome un cognome indirizzo

                  e metterli in pratica.

                  Danno sempre la colpa agli altri “Tu non ti sei voluto interessare di me”! Ma non comprendono perché dopo un pò vengono allontanati.

                  Io sono triste dispiaciuto perché tu non ti sei interessato di me……poi se non accettano tu non ti sei voluto interessare di me si arrabbiano………………

                  Impiegano anni di terapia per modificare il loro stile attributivo esterno!

                  • Temperatura emotiva

                     

                    Questa è un’informazione importante per il nostro paziente lettore.

                    Quando si sceglie di fare un’attività bisogna imparare a sentire.

                    Tenendo conto che il paziente non lo sa fare è necessario che lui ne tine conto di queste informazioni.

                    All’inizio di questa pratica o esercizi il paziente sentirà le emozioni più forti poi con molta pratica le sfumature tra diverse gradualità di una stessa emozione.

                    Un’altra informazione importante che le emozioni arrivano tardi. Quindi quando si fa un’attività importante è aspettare che arrivi l’emozione piacevole o non piacevole che arriva.

                    Un’altra informazione importante e che stranamente queste persona quando decidono di fare un’attività che le o gli piace si sentono ansiosi e non provano piacere perché vanno ad invertire la loro logica del sacrificio assoluto. La vita è un susseguirsi di sacrifici. La vita è un susseguirsi di sacrifici siamo d’accordo ma è anche integrata con attività piacevoli. Solo se si pensa che siamo programmati a mangiare tre volte al giorno e il cibo è una delle droghe più diffuse.

                    L’aiuto prezioso per il nostro paziente – lettore (paziente lettrice). E’ integrare nel suo quotidiano il sacrificio tendente ad un’obiettivo con piccoli momenti piacevoli.

                    Al livello biologico, attivare sia il sistema simpatico che parasimpatico un sistema del nostro corpo che gestisce i processi di tensione e rilassamento. Se questa bilancia fisiologica tende verso la tensione il nostro paziente lettore (paziente lettrice) avrà sicuramente problemi legati al sonno (alterazione del ciclo sonno veglia).

                    Un altro esercizio pratico e veloce potrebbe essere un quaderno o diario dove tutti i giorni ringrazio la vita in generale di cose piacevoli fatte o ricevute. Insegnare al paziente a vedere il bicchiere mezzo pieno.

                    Per altri esercizi si raccomanda il libro: Riconoscere le emozioni di Francesco Aquilar Ed. Franco Angeli

                    • Ridurre la tensione

                       

                      Caserta 12 Aprile 2012

                      Facciamo un piccolo riepilogo per il nostro lettore narciso/lettrice narcisa.

                      Gli scopi degli esercizi eseguiti sono:

                      1. A livello fisiologico ridurre la tensione, lo stato di spossatezza.

                      2. Ridurre i cicli depressivi

                      3. Ridurre i cicli di rabbia

                      4. Migliorare le relazioni

                      5. Bilanciare l’autostima

                      6. Modificare l’illusione del decatleta


                      1. A livello fisiologico ridurre la tensione, lo stato di spossatezza.


                      Calando la tensione aumento i livelli di rilassatezza.

                      Perché è necessario calare la tensione?

                      La tensione non permette un adeguato riposo notturno, che consente il recupero della spossatezza o stanchezza.

                      E la mattina si và a lavorare più stanchi di prima.

                      Per fronteggiare la produzione di tensione e ridurre le quote di stress che si vanno ad accumulare nel tempo devo attivare il sistema parasimpatico.

                      Diminuendo l’attività del simpatico.

                      Il sistema parasimpatico e il simpatico sono due sistemi del sistema nervoso autonomo.

                      Una produce rilassamento (parasimpatico), e l’altro produce il tensione (simpatico).

                      Una persona nel momento che si sta caricando l’altro sistema che produce rilassamento sta fermo è disattivato.

                      Il narciso / a che sta sempre in tensione perché pensa sempre a lavorare, e a come attirare attenzione su di sé usa il simpatico (eccitatorio-ergotropico) e nelle 24 ore usa poco il parasimpatico che inibisce e permette le funzioni di rilassamento.

                      Per il suo modo di pensare e scegliere sempre attività legate al lavoro il narciso si trova ad accumulare quote di stress così alte che non riesce a bassare entro le 23:00 – 24:00 e con il tempo arriva a rompere il ciclo sonno – veglia.

                      Questi meccanismi se non vanno regolati si disregolano e con il passare degli anni diventa sempre più difficile da recuperare.

                      Una cosa è curare un paziente narciso che soffre di insonnia al secondo anno o terzo anno e una cosa è curare il paziente narciso al quindicesimo anno d’insonnia.

                      Mentre ai primi anni bastano poche ore di terapia al quindicesimo anno di insonnia il tempo da dedicare alla cura sia con un terapeuta che da solo sono molte.

                      Il narciso per caricarsi di tensione non solo sceglie attività che attivano il simpatico, ma ha un modo di percepire le situazioni che raddoppiano il carico di tensione.

                      Lui di fondo non ha fiducia negli altri, quindi nel momento che delega và sempre in tensione, sente il bisogno di controllare.

                      Una cosa è lavorare le stesse ore inviando quote di fiducia ai collaboratori e una cosa è lavorare sprecando tempo a controllare come gli altri lavorano.

                      La fiducia è un muscolo interno.

                      Dal livello di fiducia che siamo in grado di esperire scegliamo collaboratori totalmente diversi.

                      Colui che ha la tendenza a controllare sceglie dei tipi di collaboratori totalmente diversi da un capo che ha capacità di dare fiducia.

                      Il capo controllore seleziona un personale debole che ha bisogno di essere controllato, caricato di critiche e come il cane che si morde la coda il capo si carica in maniera naturale di tensione.

                      Il capo che ha fiducia nei suoi collaboratori sceglie persone responsabili attorno a sé. Il capo che ha fiducia nei suoi dipendenti fa delle verifiche ai suoi dipendenti non un controllo.

                      Il narciso controlla…i bambini vanno controllati…….perchè il narciso controlla anche gli adulti?

                      Il narciso/a perché controlla?

                      Perché non ha fiducia?

                      Quindi quando non c’è fiducia che cosa c’è?

                      La fiducia è una risorsa.

                      Che cosa c’è a sostituire la fiducia nel sistema di personalità del narciso.

                      Il sospetto.

                      La fiducia e il sospetto sono due dimensione misurabili.

                      Una cosa è fidarsi al 50 % di una persona e una cosa è fidarsi al 100%

                      Una cosa è essere sospettoso al 50% e una cosa è essere sospettoso al 100%

                      Come diminuisce il controllo figlio del sospetto?

                      Aumentando la fiducia.

                      Ora ritorniamo al punto di partenza.

                      Ho detto a grandi linee tutto ma ora dobbiamo iniziare a tradurlo in pratica. Per tradurre la teoria in pratica sono necessari i seguenti elementi:

                      1.Il tempo

                      2.La volontà di cambiare

                      3.Il pensiero creativo

                      4.Il senso di responsabilità verso la propria salute psicofisica.

                      I primi 4 esercizi consigliati ci permettono di capire come costruire le quote di rilassamento.

                      Tutto ciò che segue alla frase:

                      Io voglio e posso ora……………..costruisce l’emozione di rilassamento che và ad abbassare le quote di tensione.

                      Scelta la nostra attività di hobby da inserire nel nostro stile di vita.

                      Facciamo degli esempi anche estremi per facilitare la comprensione.

                      Se la mia settimana è caratterizzata da attività che mi fanno produrre tensione nel mio corpo e per conseguenza nelle relazioni, introdurre attività rilassamento modifica lo stato di tensione.

                      Se io parto da una condizione interiore di tensione 100%, depressione 100%, rabbia 100% un’ora di attività che mi fa vivere momenti di rilassamento è troppo poco.

                      Se noi siamo 24 ore tesi al giorno costruire 2 ore di rilassamento è già un miglioramento.

                      Quando si parte da una tensione molto alta di tensione il rilassamento non lo costruiamo subito ci vuole un po’ di tempo ad arrivare. Ci sono dei pazienti che si scrivono in palestra e incominciano a rilassarsi dopo 50 minuti di allenamento. Con il tempo imparano a costruire velocemente il rilassamento. Purtroppo è una questione di esperienza.

                      Detto questo nel momento che imparo a discriminare scrivendo per un po’ di tempo un diario per chiarire quali sono i momenti che provo tensione e quali sono i momenti che non provo tensione.

                      Quando provo tensione?

                      Quando non provo tensione?

                      Con chi provo tensione?

                      Con chi non provo tensione?

                      Quali sono i miei pensieri in momenti che provo tensione?

                      Quali sono i miei pensieri in momenti che non provo tensione?

                      Quali sono le attività che mi mettono facilmente in contatto con la tensione?

                      Quali sono le attività che ho pensato di fare per costruire quote di rilassamento?

                      Verificare dal diario provo più tensione durante la settimana lavorativa o durante il weekend con la famiglia.

                      Un hobby inserisce la produzione di quote di rilassamento nella propria settimana a livello generale ma per i particolari si consigliano consulenze qualificate

                      Se io parto da una condizione interiore di tensione 100%, depressione 100%, rabbia 100% un’ora di attività che mi fa vivere momenti di rilassamento è troppo poco.

                      Selezionare un programma di azioni piacevoli che dopo un’anno vanno a modificare una condizione generale di questa entità del 20% è già un successo.

                      E’ un’illusione che mi dedico un’ora al giorno agli hobby e come per magia i sintomi depressivi manifestano una remissione totale del 100%

                      Una cosa è vivere momenti depressivi tutti giorni pari al 60% di tristezza e una cosa è avere 4 /5 cicli di depressione all’anno.

                      Quindi nel momento che iniziamo un percorso evolutivo dobbiamo avere chiaro in mente che la psicoterapia è un’ impegno serio, ma richiede il suo tempo, non è magia.

                      Una persona impara prima a costruire un’ora di benessere e poi 24 ore di serenità……

                      Non parliamo di gioia……la gioia è un’arte che richiede tantissimi anni di dedizione. Comunque la serenità è un’emozione salutare molto lontana dalla depressione, tensione, rabbia ecc….ecc…

                      Inizio a scegliere un’attità di hobby.

                      Inizio a praticarla 3 volte a settimana e vediamo che succede…..come si modifica la mia vita interiore.

                      Se in ufficio accumulo molta tensione posso aiutarmi a tenere un diario facendo attenzione alle 10 cose più belle più positive della giornata, incominciando a curare anche il nostro modo di vedere le cose. Modificare la visione di viversi le giornate focalizzando i nostri pensieri solo sui problemi. Ogni situazione ha una serie di vantaggi….godiamoceli……produciamo quote di rilassamento anche in questo modo. Per il lavoro che faccio ho avuto la possibilità di conoscere diversi avvocati. L’attività di legale è un lavoro che produce molta tensione. Molti di loro hanno l’abitudine di crearsi molti momenti di rilassamento per non caricarsi. In tribunale invece di stressarsi di aspettare le udienze, leggono romanzi leggeri ma piacevoli, di argomenti che a loro interessano, anche una pagina ha il suo effetto positivo. Una cosa importante nel corso del percorso interiore con il tempo, impariamo a creare piccoli momenti. A dare valore alle piccoli azioni quotidiane. Leggere una pagina di un libro piacevole è qualcosa rispetto a stare li impalati ad aspettare il suo turno. Imparare a usare il tempo in maniera creativa dipende da noi e basta.

                      Quindi iniziamo il nostro viaggio interiore un passo alla volta, senza aspettarsi guarigioni mistiche, quelle purtroppo le fa solo Dio. Noi siamo umani.

                      Un consiglio immediato è informare il nostro narciso che stanco della tensione della giornata di lavoro a casa inizia a fare zapping alla tv da solo perché chi vive con lui dopo un po’ si snerva di vedere il suo narciso/a o narcisa che all’improvviso cambia canale, semmai proprio in quel momento chi vedeva la tv con lui/lei era interessata a quel pezzo di programma e i narcisi presi dai loro demoni interni cambiamo. Cambiare continuamente canale alimenta il nostro stato d’animo in senso di spossatezza. Le coscienze degli umani funzionano così…..iniziano a vedere un programma poi dopo in po’ arriva un’emozione che incollandosi ai pensieri produce un significato interno. Il narciso cambiando continuamente rompe questo gioco e si spossa, a anche la sera senza accorgersi và ad aumentare le sue quote di tensione invece di abbassarle. La televisione si guarda ma si aspettà l’emozione che deve arrivare e questo richiede il suo tempo, ai più sani arriva prima ai più malati richiede tempo. Le emozioni sono sempre legate ai nostri pensieri e azioni se non l’aspettiamo che arriva ma interrompiamo il suo arrivo creiamo casino quel 20% di salute in meno dopo un’anno non arriva se non ci automonitoriamo spesso. Se non riflettiamo sui nostri modi di fare, pensare e sentire.

                      Ora chiudo questa scheda operativa e buon lavoro.

                      Quindi il riepilogo punto di partenza è abbassare la tensione aumentando il rilassamento attraverso la pratica e cura di un Hobby.

                      Poi man mano il resto.

Stima I° livello

  • Stima, Accettazione, Comprensione, Amore I Livello di consapevolezza

     

    Caserta, marzo, 2012

    Esercizio: Stima, Accettazione, Comprensione, Amore I Livello di consapevolezza

    Iniziamo a comunicare a noi stessi e a chiarire a noi stessi dei pensieri.

    Parliamo dei pensieri universali….

    Quei pensieri che aiutano a vivere bene chiunque.

    Iniziamo a parlare prima a noi stessi della parola che traduce il pensiero stima…..

    Iniziamo a parlare a comunicare a noi stessi……..per capire una serie di cose che non sto qui ad anticipare………e poi con gli altri.

    Parliamo di questo pensiero e del sentimento incollato a questo bellissimo pensiero.

    Tutti abbiamo bisogno della stima.

    Siccome tutti ne abbiamo bisogno è un valore umano da vivere e cercare……e nutrirsi di esso…e nutrire di esso agli altri……..

    Scrivi che cosa è per te la stima….. a parole tue anche se scrivi solo una….sforzati…..premi il tuo bellissimo e meraviglioso cervello…….

    Scrivi in quale situazione ti sei sentito stimato.

    Dove?

    Quando?

    Con qui eri?

    Chi ti ha dato accesso a questa bellissima esperienza che si chiama stima……assaporiamo quei momenti……nutriamoci di essi…..se non arrivano subito aspettiamo…..li abbiamo chiamati con delle domande precise arriveranno…..per le persone molto sofferenti richiede più tempo ma arriveranno….importante e dedicare il tempo necessario…

    Rispondendo per iscritto a queste domande incominciamo a incollare i nostri pensieri ai sentimenti. Senza un’esperienza di un ricordo non troviamo il sentimento. Diventa un pensiero teorico la stima. I pensieri senza esperienza e il conseguente sentimento creano il vuoto……continuamo a scrivere e iniziamo a riempire il nostro vuoto richiamando i nostri pensieri vissuti non quelli teorici.

    Scrivi in quale situazione hai stimato qualcuno..

    Dove?

    Quando?

    E con chi eri?

    Scrivi in che situazione ti sei sentito accettato da qualcuno…….

    Dove?

    Quando?

    E con chi eri?

    Scrivi in quale situazione hai accettato qualcuno…….

    Dove?

    Quando?

    E con chi eri?

    Scrivi in quale situazione ti sei sentito compreso da qualcuno…….

    Dove?

    Quando?

    E con chi eri?

    Scrivi in quale situazione hai compreso da qualcuno…….

    Dove?

    Quando?

    E con chi eri?

    Scrivi in quale situazione ti sei sentito amato da qualcuno…….

    Dove?

    Quando?

    E con chi eri?

    Scrivi in quale situazione hai amato qualcuno…….

    Dove?

    Quando?

    E con chi eri?

    Scrivi cosa ti fa sentire stimato, accettato, compreso, amato?

    • Pratica Giornaliera

       

      Caserta, Aprile, 2012

      Consiglio di esercitarsi per 2 3 anni dipende dal tempo che vi dedicate a questi esercizi, a sviluppare dentro di voi queste abilità. Giorno dopo giorno rafforzare queste capacità. Partite dagli esempi relazionali vissuti, e impegnarsi attraverso l’organizzazione del processo intenzionale voi a costruire questi ricordi negli altri. Anche se sono brevi.

      Imparare a costruire atti, di stima sempre più velocemente con le persone che vedo durante il giorno….

      Imparare a costruire atti, di accettazione sempre più velocemente con le persone che vedo durante il giorno….

      Imparare a costruire atti, di comprensione sempre più velocemente con le persone che vedo durante il giorno….

      Imparare a costruire atti, di amore sempre più velocemente con le persone che vedo durante il giorno….

      Rileggere tutti questi esercizi spesso.

      Mettersi degli scopi giornalieri. Oggi devo regalare 4 atti di stima.

      Oggi devo regalare 4 atti di accettazione.

      Oggi devo regalare 4 atti di comprensione.

      Oggi devo regalare 4 atti di amore.

      Man mano poi nel tempo divento sempre più veloce. Così portiamo armonia dovunque andiamo. Il grado di armonia dipende dal livello di crescita.

      E’ importante ripetere questi appunti anche dieci righi al giorno….strutturano l’atteggiamento della giornata. E’ più facile di quanto può sembrare cadere nelle vecchie e inutili abitudini.


      Non ci meravigliamo se per mesi riusciamo a scrivere poche righe riguardo l’esecuzione degli esercizi. Richiedono tempo, dedizione, studio….non è facile imparare a parlare di sé e costruire sempre più salute psicologica nel nostro quotidiano. E non sempre i livelli di salute psicologica scendono dal cielo.

Stima II° livello

  • Stima 2° Livello di consapevolezza

     

    Caserta, marzo, 2012

    Esercizio: stima 2° Livello di consapevolezza

     

    Ritorniamo alla parola stima.

    Questa persona che ti a mostrato per la prima volta l’esperienza del pensiero che traduciamo con la parola stima come l’ho ha fatto?

    Ricostruisci questa scena con più particolari possibili.

    Dove eravate? Questa persona cosa disse? Come era il tono che ti evocò questo sentimento di stima? Come ti guardò questa persona? Quanto era vicina a te fisicamente?

    Man mano che scrivi questo esempio concreto vissuto dell’esperienza del pensiero che traduciamo con la parola stima e appoggiamo l’attenzione sui particolari di come l’ho ha fatto questa persona da noi identificata nel ricordo, come noccioline arrivano altri ricordi altri esempi di altre persone che ti hanno regalato un ricordo sulla stima di te stesso.

    Continua a scrivere come ti affacciano alla memoria e usali per fare gli esercizi, nutrisciti di questi particolari positivi vissuti e non utilizzati più…

    Scrivendo tanti esempi a riguardo puoi imparare a nutrire di stima la tua coscienza da solo attraverso questo ricordo o a capire come rafforzare la stima verso i tuoi cari……creare momenti nutritivi nuovi per te stesso e per gli altri…..

    Queste sono domande le cui risposte possono arrivare anche dopo un mese ma importante e non perdere di vista lo scopo di cosa è accaduto di bello nella tua vita e come ripeterlo nella vita degli altri. Ricordare come è stata costruita nella tua vita ……dove….quando e con chi….sicuramenti oggi hai il tempo, c’è un luogo….e una persona a cui puoi finalmente offrire questa bellissima esperienza della stima…. Regalare un piccolo ricordo di stima…….

    Ora scrivi come puoi stimarti da solo di più costruendo autonomia nello sviluppo e rafforzamento di questo sentimento bellissimo. Cerca di ricordare quanti e più particolari possibili di chi o coloro che ti hanno regalato questa bellissima esperienza e ricordo di essa…………continua…sforzati……sono domande che evocano commozione …….tirala fuori…..

    Ora scrivi chi vorresti stimare di più…………

    Facciamo un’elenco….

    Mettiamo la persona più importante

    Poi man mano che diventiamo bravi a tradurre questo pensiero in esperienza di stima, continuiamo con un altro.

    Ricordiamo che non tutte le persone sono uguali…..

    Ricordiamo gli elementi di un’esperienza: dove? (luogo)…….quando? (tempo)…….con chi? (persona)…..

    Creiamo un primo momento sulla base dei nostri ricordi e poi una catena di momenti….anche se per costruire un momento di stima impieghiamo una settimana…….con un serio allenamento con il tempo ne creiamo sia a noi stessi che agli altri 10, 15 al giorno…..impareremo a riconoscere e a costruire momenti preziosi in ogni luogo e con qualsiasi persone.

    Se abbiamo rapporti familiari un po’ burrascosi per una serie di motivi che non abbiamo saputo gestire iniziamo con la persona che abbiamo un migliore rapporto…..importante è cominciare…anche se per un lungo periodo lo facciamo prima con noi stessi e apriamo questi nuovi livelli di consapevolezza agli altri importante è incominciare a nutrire noi stessi di questo sentimento o bisogno universale la stima.

    La soddisfare i bisogni universali è un’arte e come ogni arte richiede tempo…..costruzione di abilità……

    Chi in misura minore o maggiore tutti abbiamo bisogno dell’esperienza di stima come nutrimento quotidiano.

    Come posso ripeterla?

    Quando?

    Dove ?

    Con chi?

    Come quando andiamo in palestra e dobbiamo imparare un’esercizio….all’inizio riusciamo a ripeterlo con tanto sforzo tanta attenzione e poi lo riusciamo a fare a casa, in spiaggia ecc…..

    All’inizio dobbiamo scrivere i ricordi……..

    Selezionare i particolari……..

    Mentre scriviamo nutrirci dell’esperienza che ci arriva……ma con gli anni diventa automatico vivere imparando a costruire i vissuti…..

    Buon lavoro…..!

    Questo esercizio finisce con un profondo ringraziamento…….. grazie a questa persona ho costruito quel momento! Quella persona mi ha offerto questa possibilità….io ho accolto questa possibilità…..se non l’accoglievo non potevo costruire il vissuto della stima.

    • Accettazione II livello

       

      Caserta, marzo, 2012

      Esercizio: Accettazione 2° Livello di consapevolezza

      Ritorniamo alla parola accettazione………

      Ora scrivi come puoi accettare di più te stesso…..

      Questa persona che ti a mostrato per la prima volta l’esperienza del pensiero che traduciamo con la parola accettazione come l’ho ha fatto?

      Ricostruisci questa scena con più particolari possibili.

      Dove eravate? Questa persona cosa disse? Come era il tono che ti evocò questo sentimento di accettazione? Come ti guardò questa persona? Quanto era vicina a te fisicamente?

      Man mano che scrivi questo esempio concreto vissuto dell’esperienza del pensiero che traduciamo con la parola accettazione e appoggiamo l’attenzione sui particolari di come l’ho ha fatto, come noccioline arrivano altri ricordi altri esempi di altre persone che ti hanno regalato un ricordo sull’accettazione di te stesso.

      Continua a scrivere come ti affacciano alla memoria e usali per fare gli esercizi, nutrisciti di questi particolari positivi vissuti e non utilizzati più…

      Scrivendo tanti esempi a riguardo puoi imparare a nutrire di accettazione la tua coscienza da solo attraverso questo ricordo o a capire come rafforzare l’acettazione verso i tuoi cari……creare momenti nutritivi nuovi per te stesso e per gli altri…..

      Queste sono domande le cui risposte possono arrivare anche dopo un mese ma importante e non perdere di vista lo scopo di cosa è accaduto di bello nella nostra vita e come ripeterlo nella vita propria vita e quella degli altri. Ricordare come è stata costruita nella tua vita quest’esperienza che traduciamo con la parola e sentimento di accettazione ……dove?….quando? e con chi?….sicuramenti oggi hai il tempo, c’è un luogo….e una persona a cui puoi finalmente offrire questa bellissima esperienza di accettazione…. Regalare un piccolo ricordo di accettazione…….

      Ora scrivi come puoi accettarti da solo di più costruendo autonomia nello sviluppo e rafforzamento di questo sentimento bellissimo. Cerca di ricordare quanti e più particolari possibili di chi o coloro che ti hanno regalato questa bellissima esperienza e ricordo di essa…………continua…sforzati……sono domande che evocano commozione …….tirale fuori…..

      Ora scrivi chi vorresti accettare di più…………..

      Facciamo un’elenco……

      Mettiamo la persona più importante………….

      Poi man mano che diventiamo bravi a tradurre questo pensiero in esperienza di accettazione con una persona, continuiamo con un altro significativo.

      Ricordiamo che non tutte le persone sono uguali…..

      Ricordiamo gli elementi di un’esperienza: dove? (luogo)…….quando? (tempo)…….con chi? (persona)…..

      Creiamo un primo momento sulla base dei nostri ricordi e poi una catena di momenti….anche se per costruire un momento di stima impieghiamo una settimana…….con un serio allenamento con il tempo ne creiamo sia a noi stessi che agli altri 10, 15 al giorno…..impareremo a riconoscere e a costruire momenti preziosi in ogni luogo e con qualsiasi persona.

      Se abbiamo rapporti familiari un po’ burrascosi per una serie di motivi che non abbiamo saputo gestire iniziamo con la persona che abbiamo un migliore rapporto…..importante è cominciare…anche se per un lungo periodo lo facciamo prima con noi stessi e apriamo questi nuovi livelli di consapevolezza agli altri importante è incominciare a nutrire noi stessi di questo sentimento o bisogno universale l’accettazione.

      La soddisfare i bisogni universali è un’arte e come ogni arte richiede tempo…..costruzione di abilità……

      Chi in misura minore o maggiore tutti abbiamo bisogno dell’esperienza di comprensione come nutrimento quotidiano.

      Come posso ripeterla?

      Quando?

      Dove ?

      Con chi?

      Come quando andiamo in palestra e dobbiamo imparare un’esercizio….all’inizio riusciamo a ripeterlo con tanto sforzo tanta attenzione e poi lo riusciamo a fare a casa, in spiaggia ecc…..

      All’inizio dobbiamo scrivere i ricordi……..

      Selezionare i particolari……..

      Mentre scriviamo nutrirci dell’esperienza che ci arriva……ma con gli anni diventa automatico vivere imparando a costruire i vissuti…..

      Buon lavoro……..!

      Questo esercizio finisce con un profondo ringraziamento…….. grazie a questa persona ho costruito quel momento! Quella persona mi ha offerto questa possibilità….io ho accolto questa possibilità…..se non l’accoglievo non potevo costruire il vissuto dell’accettazione.

      • Amore II livello

         

        Caserta, marzo, 2012

        Esercizio 2° Livello di consapevolezza del significato amore

        Ritorniamo alla parola amore………

        Ora scrivi come puoi amare di più te stesso…..

        Questa persona che ti a mostrato per la prima volta l’esperienza del pensiero che traduciamo con la parola amore come l’ho ha fatto?

        Ricostruisci questa scena con più particolari possibili.

        Dove eravate? Questa persona cosa disse? Come era il tono della sua voce che ti evocò questo sentimento di amore? Come ti guardò questa persona? Quanto era vicina a te fisicamente?

        Man mano che scrivi questo esempio concreto vissuto dell’esperienza del pensiero che traduciamo con la parola amore e appoggiamo l’attenzione sui particolari di come l’ho ha fatto questa persona da noi identificata nel ricordo, come noccioline arrivano altri ricordi altri esempi di altre persone che ti hanno regalato un ricordo sulla amore verso la tua persona.

        Continua a scrivere come ti affacciano alla memoria e usali per fare gli esercizi, nutrisciti di questi particolari positivi vissuti e non utilizzati più…

        Scrivendo tanti esempi a riguardo puoi imparare a nutrire di amore la tua coscienza da solo attraverso questo ricordo o a capire come rafforzare l’amore verso i tuoi cari……creare momenti nutritivi nuovi per te stesso e per gli altri…..

        Queste sono domande le cui risposte possono arrivare anche dopo un mese ma importante e non perdere di vista lo scopo di cosa è accaduto di bello nella nostra vita e come ripeterlo nella vita propria vita e quella degli altri. Ricordare come è stata costruita nella tua vita quest’esperienza che traduciamo con la parola e sentimento di amore……dove?….quando? e con chi?….sicuramenti oggi hai il tempo, c’è un luogo….e una persona a cui puoi finalmente offrire questa bellissima esperienza di amore….

         

        Regalare un piccolo ricordo di amore…….

        Ora scrivi come puoi amarti da solo di più costruendo autonomia nello sviluppo e rafforzamento di questo sentimento bellissimo. Cerca di ricordare quanti e più particolari possibili di chi o coloro che ti hanno regalato questa bellissima esperienza e ricordo di essa…………continua…sforzati……sono domande che evocano commozione …….tirale fuori…..

         

        Ora scrivi chi vorresti amare di più….

        Facciamo un’elenco……

        Mettiamo la persona più importante

        Poi man mano che diventiamo bravi a tradurre questo pensiero in esperienza di amore con una persona, continuiamo con un altro significativo.

        Ricordiamo che non tutte le persone sono uguali…..

        Ricordiamo gli elementi di un’esperienza: dove? (luogo)…….quando? (tempo)…….con chi? (persona)…..

        Creiamo un primo momento sulla base dei nostri ricordi e poi una catena di momenti….anche se per costruire un momento di amore impieghiamo una settimana…….con un serio allenamento con il tempo ne creiamo sia a noi stessi che agli altri 10, 15 al giorno…..impareremo a riconoscere e a costruire momenti preziosi in ogni luogo e con qualsiasi persona.

        Se abbiamo rapporti familiari un po’ burrascosi per una serie di motivi che non abbiamo saputo gestire iniziamo con la persona che abbiamo un migliore rapporto…..importante è cominciare……anche se per un lungo periodo lo facciamo prima con noi stessi e apriamo questi nuovi livelli di consapevolezza agli altri importante è incominciare a nutrire noi stessi di questo sentimento o bisogno universale l’amore.

        La soddisfare i bisogni universali è un’arte e come goni arte richiede tempo…..costruzione di abilità……

        Chi in misura minore o maggiore tutti abbiamo bisogno dell’esperienza di amore come nutrimento quotidiano.

        Come posso ripeterla?

        Quando?

        Dove ?

        Con chi?

        Come quando andiamo in palestra e dobbiamo imparare un’esercizio….all’inizio riusciamo a ripeterlo con tanto sforzo tanta attenzione e poi lo riusciamo a fare a casa, in spiaggia ecc…..

        All’inizio dobbiamo scrivere i ricordi……..

        Selezionare i particolari……..

        Mentre scriviamo nutrirci dell’esperienza che ci arriva……ma con gli anni diventa automatico vivere imparando a costruire i vissuti…..

        Buon lavoro……..!

        Questo esercizio finisce con un profondo ringraziamento…….. grazie a questa persona ho costruito quel momento! Quella persona mi ha offerto questa possibilità….io ho accolto questa possibilità…..se non l’accoglievo non potevo costruire il vissuto dell’AMORE.

        • Comprensione II livello

           

          Caserta, marzo, 2012

          Esercizio: Comprensione 2° Livello di consapevolezza

          Ritorniamo alla parola comprendere………

          Ora scrivi come puoi comprendere di più te stesso…..

          Questa persona che ti a mostrato per la prima volta l’esperienza del pensiero che traduciamo con la parola comprensione come l’ho ha fatto?

          Ricostruisci questa scena con più particolari possibili.

          Dove eravate? Questa persona cosa disse? Come era il tono che ti evocò questo sentimento di comprensione? Come ti guardò questa persona? Quanto era vicina a te fisicamente?

          Man mano che scrivi questo esempio concreto vissuto dell’esperienza del pensiero che traduciamo con la parola comprensione e appoggiamo l’attenzione sui particolari di come l’ho ha fatto questa persona da noi identificata nel ricordo, come noccioline arrivano altri ricordi altri esempi di altre persone che ti hanno regalato un ricordo sulla comprensione di te stesso.

          Continua a scrivere come ti affacciano alla memoria e usali per fare gli esercizi, nutrisciti di questi particolari positivi vissuti e non utilizzati più…

          Scrivendo tanti esempi a riguardo puoi imparare a nutrire di comprensione la tua coscienza da solo attraverso questo ricordo o a capire come rafforzare la comprensione verso i tuoi cari……creare momenti nutritivi nuovi per te stesso e per gli altri…..

          Queste sono domande le cui risposte possono arrivare anche dopo un mese ma importante e non perdere di vista lo scopo di cosa è accaduto di bello nella nostra vita e come ripeterlo nella vita propria vita e quella degli altri. Ricordare come è stata costruita nella tua vita quest’esperienza che traduciamo con la parola e sentimento di comprensione……dove?….quando? e con chi?….sicuramenti oggi hai il tempo, c’è un luogo….e una persona a cui puoi finalmente offrire questa bellissima esperienza di comprensione….


          Regalare un piccolo ricordo di comprensione…….

          Ora scrivi come puoi comprenderti da solo di più costruendo autonomia nello sviluppo e rafforzamento di questo sentimento bellissimo. Cerca di ricordare quanti e più particolari possibili di chi o coloro che ti hanno regalato questa bellissima esperienza e ricordo di essa…………continua…sforzati……sono domande che evocano commozione …….tirale fuori…..

          Ora scrivi chi vorresti comprendere di più………

          Facciamo un’elenco……….

          Mettiamo la persona più importante………..

          Poi man mano che diventiamo bravi a tradurre questo pensiero in esperienza di comprensione con una persona, continuiamo con un altro significativo.

          Ricordiamo che non tutte le persone sono uguali…..

          Ricordiamo gli elementi di un’esperienza: dove? (luogo)…….quando? (tempo)…….con chi? (persona)…..

          Creiamo un primo momento sulla base dei nostri ricordi e poi una catena di momenti….anche se per costruire un momento di comprensione impieghiamo una settimana…….con un serio allenamento con il tempo ne creiamo sia a noi stessi che agli altri 10, 15 al giorno…..impareremo a riconoscere e a costruire momenti preziosi in ogni luogo e con qualsiasi persona.

          Se abbiamo rapporti familiari un po’ burrascosi per una serie di motivi che non abbiamo saputo gestire iniziamo con la persona che abbiamo un migliore rapporto…..importante è cominciare……anche se per un lungo periodo lo facciamo prima con noi stessi e apriamo questi nuovi livelli di consapevolezza agli altri importante è incominciare a nutrire noi stessi di questo sentimento o bisogno universale la comprensione.

          La soddisfare i bisogni universali è un’arte e come goni arte richiede tempo…..costruzione di abilità……

          Chi in misura minore o maggiore tutti abbiamo bisogno dell’esperienza di comprensione come nutrimento quotidiamo.

          Come posso ripeterla?

          Quando?

          Dove ?

          Con chi?

          Come quando andiamo in palestra e dobbiamo imparare un’esercizio….all’inizio riusciamo a ripeterlo con tanto sforzo tanta attenzione e poi lo riusciamo a fare a casa, in spiaggia ecc…..

          All’inizio dobbiamo scrivere i ricordi……..

          Selezionare i particolari……..

          Mentre scriviamo nutrirci dell’esperienza che ci arriva……ma con gli anni diventa automatico vivere imparando a costruire i vissuti…..

          Buon lavoro……..!

          Questo esercizio finisce con un profondo ringraziamento…….. grazie a questa persona ho costruito quel momento! Quella persona mi ha offerto questa possibilità….io ho accolto questa possibilità…..se non l’accoglievo non potevo costruire il vissuto della comprensione.

Stima III° livello

  • Stima 3° Livello di consapevolezza

     

    Caserta, marzo, 2012

    Esercizio: Stima 3° Livello di consapevolezza

    Questo nuovo esercizio si và ad integrarsi ai precedenti. Questi esercizi non vanno letti per curiosità….vanno vissuti ……scrivendo un diario….in modo da costruire dentro di noi il micro senso della stima.

    Il senso si costruisce solo ed esclusivamente nell’esperienza.

    L’esperienza richiede, un luogo…dove?, un momento…quando?……una persona…..io o un mio caro.

    Invito i lettori provarli a fare prima da soli e poi insegnarlo ad un caro.

    Fare gli esercizi in maniera propedeutica, cioè in maniera conseguenziale.

    Questi esercizi si perfezionano con il tempo e l’esperienza…..quindi cari lettori narcisi mettete a bada il vostro perfezionismo soprattutto in questi casi….la crescita richiede tempo……un bambino o una bambina non cresce spiritualmente in un giorno.

    Spero che stiate leggendo queste pagine perché in voi è nata l’urgenza di crescere…quando soffre in maniera sbagliata per molto tempo ci sono persone che per anni vivono in dolori e sacrifici autodistruttivi perdono l’occasione di vivere.

    IO

    Scrivi cosa stimi di te……

    Attenzioni usiamo parole che hanno avuto un’esperienza concreta.

    Se scrivo la generosità devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come esprimo in azioni che hanno un tempo e uno spazio la mia generosità negli ultimi tre mesi.

    Esempio se stimo di me la caratteristica della generosità devo scrivere l’ultima volta che sono stato generoso…..

    Dove……? Quando……? A chi……ho offerto la mia generosità?

    Il narciso và ripreso continuamente con questo metodo….spesso parla di concetti che non traduce con la sua esperienza. Anche concetti legati alla loro depressione. Ho incontrato nella mia pratica clinica dei narcisi fortunati e loro parlavano senza vergogna di essere esseri sfortunati. Quando sono depressi loro dimenticano…… le esperienze belle.

    Questo è l’unico modo per aiutare questi terribili pazienti ad avvicinarli ai loro vissuti. Il loro corpo sembra un palazzo abitato solo da pensieri scollati dai rispettivi sentimenti e così producono il vuoto notte e giorno.

    Si mettono nel letto e non dormono sono tutti scollati con le loro teorie sulla vita fatta solo di pensieri e azioni scollate dalle rispettive emozioni…….

    Cerchiamo di eseguire questo esercizio almeno su 5 caratteristiche di stima personale.

    Continuiamo con le domande….

    AMICI

    Cosa stimi dei tuoi amici…..?

    Specificare il nome di questo amico/a e relative caratteristiche stimate.

    Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

    Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

    Se scrivo………una caratteristica di un’amico che stimo devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come questo/a amico/a hanno espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

    Come ho reagito quando quest’amico/a mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla stima?

    Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

    Eseguiamo questo esercizio con tre amici o amiche.

    Almeno su due caratteristiche positive di ognuno.

    COLLEGHI DI LAVORO

    Cosa stimi dei tuoi colleghi di lavoro…..?

    Specificare il nome di questo collega/a e relative caratteristiche stimate.

    Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

    Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

    Se scrivo………una caratteristica di un collega che stimo devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come questo/a collega hanno espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

    Come ho reagito quando questo collega mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla stima?

    Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

    Eseguire questo esercizio con tre colleghi o colleghe.

    Almeno su due caratteristiche di stima di ognuno.

    MARITO/MOGLIE

    Cosa stimi di tuo marito/tua moglie……..?

    Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

    Specificare per iscritto queste caratteristiche stimate.

    Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

    Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

    Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

    Se scrivo………una caratteristica di un marito o una moglie che stimo devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mio marito o mia moglie ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

    Come ho reagito quando mia moglie e mio marito mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla stima?

    Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

    Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

    Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

    Specificare il nome di mio marito o mia moglie e relative caratteristiche stimate.

    Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

    Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

    Se scrivo………una caratteristica di mio marito/mia moglie che stimo devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come questo/a collega hanno espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

    Come ho reagito quando mio marito o mia moglie mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla stima?

    Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

    GENITORI: MADRE E PADRE

    Iniziamo con la mamma……

    Cosa stimi di tua madre……..?

    Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

    Specificare per iscritto queste caratteristiche stimate.

    Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

    Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

    Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

    Se scrivo………una caratteristica che stimo di mia madre devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mia madre ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

    Posso usare anche esempi più lontani nel tempo…..ma importante è riprendere il pensiero usato tradotto in parola e la sua esperienza reale e concreta e permettere alla coscienza di incollare il pensiero con il sentimento qualitativamente corrispondente.

    Come ho reagito quando madre mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla stima?

    Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

    Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

    Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

    PADRE:

    Cosa stimi di tuo padre……..?

    Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

    Specificare per iscritto queste caratteristiche stimate.

    Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

    Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

    Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

    Se scrivo………una caratteristica che stimo di mio padre devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mio padre ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

    Posso usare anche esempi più lontani nel tempo…..ma importante è riprendere il pensiero usato tradotto in parola e la sua esperienza reale e concreta e permettere alla coscienza di incollare il pensiero con il sentimento qualitativamente corrispondente.

    Come ho reagito quando madre mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla stima?

    Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

    Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

    Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

    Ora passiamo ai figli….

    I narcisi pensano che i loro figli hanno sempre 5 anni…..anche da adulti li trattano come bambini…..le conseguenze di tutto ciò solo dolori amari…..quindi caro narciso /a non so quanti anni hai fai bene questa parte di questo esercizio. I figli sono il futuro che lasciamo su questa terra. Sono il nostro riflesso sono la continuità dei nostri esempi e valori di vita.

    Quanti figli hai?

    Metti per iscritto i nomi. Fai il lavoro con ognuno di loro alla volta. Inizia da dove ti pare. Dal primo verso l’ultimo, dall’ultimo al primo, dal più facile, dal più difficile…..ma questo esercizio fallo bene…..già le nuove consuetudini della civiltà occidentale producono narcisi poi si mettiamo anche genitori narcisi e così non la finiamo più di costruire malattia in ogni momento della giornata. Si fanno troppe cose dalla mattina alla sera e la coscienza non fà in tempo ad incollare i pensieri e le azioni con i rispettivi sentimenti qualitativamente corrispondente e il vuoto aumenta nell’umanità. La coscienza è lenta e questo ce lo dobbiamo ficcare nella mente se vogliamo vivere in salute. Poche attività fatte bene. Non più di quanto possiamo perché ci la nostra coscienza si scolla e produce non salute.

    Cosa stimi di tuo figlio……..?

    Scrivi il nome….

    Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

    Specificare per iscritto queste caratteristiche stimate.

    Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

    Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

    Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

    Se scrivo………una caratteristica che stimo di mio figlio devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mio figlio ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica?

    Posso usare anche esempi più lontani nel tempo…..ma importante è riprendere il pensiero usato tradotto in parola e la sua esperienza reale e concreta e permettere alla coscienza di incollare il pensiero con il sentimento qualitativamente corrispondente.

    Come ho reagito quando mio figlio mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla stima?

    Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

    Poi continuo questo stesso esercizio con un altro figlio o figlia.

    Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

    Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

    Lo scopo dei genitori è aiutare ad aumentare il repertorio comportamentale dei figli in termini di stima.

    Più caratteristiche di stima osserviamo e meglio significa che abbiamo fatto il nostro lavoro.

    Fare questo esercizio ci allena al linguaggio della lode….all’accettazione…..a capire come soddisfare in noi stessi il bisogno della stima e nei nostri cari. Imparare a nutrire la nostra coscienza con questi sentimenti quotidianamente.

    Ripeto e riscrivo la stima è un bisogno, universale, cross-evolutivo (a qualsiasi età) e cross – culturale (tutte le popolazioni) da nutrire quotidianamente.

    Lo scopo delle terapie nei soggetti narcisi e imparare a fare notare a loro gli aspetti belli negli altri, in quanto sono instancabili lamentosi. Guardano il bicchiere sempre mezzo vuoto e fanno finta di vivere come se guardassero il bicchiere mezzo pieno.

    Questo esercizio per altri tipi di malattie si fà all’incontrario.

    Ci sono persone che parlano sempre bene dei mostri che incontrano sul loro percorso di vita. Poi quando gli chiedi di descrivere queste bellissime caratteristiche che pensano di osservare negli altri trovano ricordi che non assomigliano nemmeno al 5% alle parole che hanno usato.

    E’ importante descrivere i vissuti sia nel bene che nel male con il proprio nome, senza questo metodo non possiamo attraversare la nostra esistenza con coerenza.

    I narcisi sono coloro che trovano con difficoltà le caratteristiche da stimare negli altri.

    Oppure un giorno ipervalorizzano e un giorno svalutano quindi per aiutarli a stabilizzare le loro opinioni li dobbiamo aiutare ad usare le parole sempre sostenute da eventi reali accaduti, in caso contrario le loro anime diventano ascensori salgono e scendono.

    • Accettazione III livello

       

      Esercizio: Accettazione 3° Livello di consapevolezza

      Questo nuovo esercizio si và ad integrarsi ai precedenti. Questi esercizi non vanno letti per curiosità….vanno vissuti ……scrivendo un diario….in modo da costruire dentro di noi il micro senso della stima.

      Il senso si costruisce solo ed esclusivamente nell’esperienza.

      L’esperienza richiede, un luogo….dove?, un momento…quando?……una persona…..io o un mio caro.

      Invito i lettori provarli a fare prima da soli e poi insegnarlo ad un caro.

      Fare gli esercizi in maniera propedeutica, cioè in maniera conseguenziale.

      Questi esercizi si perfezionano con il tempo e l’esperienza…..quindi cari lettori narcisi mettete a bada il vostro perfezionismo soprattutto in questi casi….la crescita richiede tempo……un bambino o una bambina non crescono spiritualmente in un giorno.

      Spero che stiate leggendo queste pagine perché in voi è nata l’urgenza di crescere…quando si soffre in maniera sbagliata per molto tempo (ci sono persone che per anni vivono in dolori e sacrifici autodistruttivi) perdono l’occasione di vivere.

      IO

      Scrivi cosa accetti di te……

      Attenzioni usiamo parole che hanno avuto un’esperienza concreta.

      Se scrivo la generosità devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come esprimo in azioni che hanno un tempo e uno spazio la mia generosità negli ultimi tre mesi.

      Esempio se accetto di me la caratteristica della generosità devo scrivere l’ultima volta che sono stato generoso…..

      Dove……? Quando……? A chi……ho offerto la mia generosità?

      Il narciso và ripreso continuamente con questo metodo….spesso parla di concetti che non traduce con la sua esperienza. Anche concetti legati alla loro depressione. Ho incontrato nella mia pratica clinica dei narcisi fortunati e loro parlavano senza vergogna di essere esseri sfortunati. Quando sono depressi loro dimenticano…… le esperienze belle.

      Questo è l’unico modo per aiutare questi terribili pazienti ad avvicinarli ai loro vissuti. Il loro corpo sembra un palazzo abitato solo da pensieri scollati dai rispettivi sentimenti e così producono il vuoto notte e giorno.

      Si mettono nel letto e non dormono sono tutti scollati con le loro teorie sulla vita fatta solo di pensieri e azioni scollate dalle rispettive emozioni…….

      Cerchiamo di eseguire questo esercizio almeno su 5 caratteristiche di stima personale.

      Continuiamo con le domande….

      AMICI

      Cosa accetti dei tuoi amici…..?

      Specificare il nome di questo amico/a e relative caratteristiche accettate.

      Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

      Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

      Se scrivo………una caratteristica di un’amico che accetto devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come questo/a amico/a hanno espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

      Come ho reagito quando quest’amico/a mi ha offerto questa sua caratteristica legata all’accettazione?

      Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, l’ho data per scontato…..lo sminuita……?

      Eseguiamo questo esercizio con tre amici o amiche.

      Almeno su due caratteristiche positive di ognuno.

      COLLEGHI DI LAVORO

      Cosa accetti dei tuoi colleghi di lavoro…..?

      Specificare il nome di questo collega/a e le relative caratteristiche che accetti.

      Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

      Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

      Se scrivo………una caratteristica di un collega che accetto devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come questo/a collega hanno espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

      Come ho reagito quando questo collega mi ha offerto questa sua caratteristica legata all’accettazione?

      Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

      Eseguire questo esercizio con tre colleghi o colleghe.

      Almeno su due caratteristiche di stima di ognuno.

      MARITO/MOGLIE

      Cosa accetto di tuo marito/tua moglie……..?

      Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

      Specificare per iscritto queste caratteristiche accettate.

      Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

      Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

      Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

      Se scrivo………una caratteristica di un marito o una moglie che accetto devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mio marito o mia moglie ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

      Come ho reagito quando mia moglie o mio marito mi ha offerto questa sua caratteristica legata all’accettazione?

      Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

      Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

      Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

      Specificare il nome di mio marito o mia moglie e relative caratteristiche accettate.

      Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

      Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

      Se scrivo………una caratteristica di un mio marito/o di mia moglie devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come questo/a collega hanno espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

      Come ho reagito quando mio marito o mia moglie mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla stima?

      Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

      GENITORI: MADRE E PADRE

      Iniziamo dalla nostra mamma….

      Cosa accetti di tua madre……..?

      Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

      Specificare per iscritto queste caratteristiche accettate.

      Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

      Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

      Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

      Se scrivo………una caratteristica che accetto di mia madre devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mia madre ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

      Posso usare anche esempi più lontani nel tempo…..ma importante è riprendere il pensiero usato tradotto in parola e la sua esperienza reale e concreta e permettere alla coscienza di incollare il pensiero con il sentimento qualitativamente corrispondente.

      Come ho reagito quando madre mi ha offerto questa sua caratteristica legata all’accettazione?

      Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

      Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

      Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

      PADRE:

      Cosa accetti di tuo padre……..?

      Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

      Specificare per iscritto queste caratteristiche accettate.

      Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

      Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

      Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

      Se scrivo………una caratteristica che accetto di mio padre devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mio padre ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

      Posso usare anche esempi più lontani nel tempo…..ma importante è riprendere il pensiero usato tradotto in parola e la sua esperienza reale e concreta e permettere alla coscienza di incollare il pensiero con il sentimento qualitativamente corrispondente.

      Come ho reagito quando madre mi ha offerto questa sua caratteristica legata all’accettazione?

      Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

      Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

      Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

      Ora passiamo ai figli….

      I narcisi pensano che i loro figli hanno sempre 5 anni…..anche da adulti li trattano come bambini…..le conseguenze di tutto ciò solo dolori amari…..quindi caro narciso /a non so quanti anni hai, fai bene questa parte di questo esercizio. I figli sono il futuro che lasciamo su questa terra. Sono il nostro riflesso sono la continuità dei nostri esempi e valori di vita.

      Quanti figli hai?

      Metti per iscritto i nomi. Fai il lavoro con ognuno di loro, ma uno alla volta. Inizia da dove ti pare. Dal primo verso l’ultimo, dall’ultimo al primo, dal più facile, dal più difficile…..ma questo esercizio fallo bene…..già le nuove consuetudini della civiltà occidentale producono narcisi poi si mettiamo anche genitori narcisi e così non la finiamo più di costruire malattia in ogni momento della giornata. Si fanno troppe cose dalla mattina alla sera e la coscienza non fà in tempo ad incollare i pensieri e le azioni con i rispettivi sentimenti qualitativamente corrispondente e il vuoto aumenta nell’umanità. La coscienza è lenta e questo ce lo dobbiamo ficcare nella mente se vogliamo vivere in salute. Poche attività fatte bene. Non più di quanto possiamo perché la nostra coscienza si scolla e produce non salute.

      Cosa accetti di tuo figlio……..?

      Scrivi il nome….

      Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

      Specificare per iscritto queste caratteristiche accettate.

      Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

      Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

      Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

      Se scrivo………una caratteristica che accetto di mio figlio devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mio figlio ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica?

      Posso usare anche esempi più lontani nel tempo…..ma importante è riprendere il pensiero usato tradotto in parola e la sua esperienza reale e concreta e permettere alla coscienza di incollare il pensiero con il sentimento qualitativamente corrispondente.

      Come ho reagito quando mio figlio mi ha offerto questa sua caratteristica legata all’accettazione?

      Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

      Poi continuo questo stesso esercizio con un altro figlio o figlia.

      Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

      Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto…… con i rispettivi figli scrivere è un tipo di impegno, pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

      Lo scopo dei genitori è aiutare ad aumentare il repertorio comportamentale dei figli in termini di accettazione.

      Più caratteristiche di accettazione osserviamo e meglio significa che abbiamo fatto il nostro lavoro.

      Fare questo esercizio ci allena al linguaggio della lode….all’accettazione…..a capire come soddisfare in noi stessi il bisogno della stima e nei nostri cari. Imparare a nutrire la nostra coscienza con questi sentimenti quotidianamente.

      Ripeto e riscrivo l’accettazione è un bisogno, universale, cross-evolutivo (a qualsiasi età) e cross – culturale (tutte le popolazioni) da nutrire quotidianamente.

      Lo scopo delle terapie nei soggetti narcisi e imparare a fare notare a loro gli aspetti belli negli altri, in quanto sono instancabili lamentosi. Guardano il bicchiere sempre mezzo vuoto e fanno finta di vivere come se guardassero il bicchiere mezzo pieno.

      Questo esercizio per altri tipi di malattie si fà all’incontrario.

      Ci sono persone che parlano sempre bene dei mostri che incontrano sul loro percorso di vita. Poi quando gli chiedi di descrivere queste bellissime caratteristiche che pensano di osservare negli altri trovano ricordi che non assomigliano nemmeno al 5% alle parole che hanno usato.

      E’ importante descrivere i vissuti sia nel bene che nel male con il proprio nome, senza questo metodo non possiamo attraversare la nostra esistenza con coerenza.

      I narcisi sono coloro che trovano con difficoltà le caratteristiche da accettare negli altri.

      Oppure un giorno ipervalorizzano una persona e un giorno la svalutano quindi per aiutarli a stabilizzare le loro opinioni li dobbiamo aiutare ad usare le parole sempre sostenute da eventi reali accaduti, in caso contrario le loro anime diventano ascensori salgono e scendono.

      • Amore III livello

         

        Caserta, marzo, 2012

        Esercizio: Amore 3° Livello di consapevolezza

        Questo nuovo esercizio si và ad integrarsi ai precedenti. Questi esercizi non vanno letti per curiosità….vanno vissuti ……scrivendo un diario….in modo da costruire dentro di noi il senso.

        Il senso si costruisce solo ed esclusivamente nell’esperienza.

        L’esperienza richiede, un luogo….dove?, un momento…quando?……una persona…..io o un mio caro.

        Invito i lettori provarli a fare prima da soli e poi insegnarlo ad un caro.

        Fare gli esercizi in maniera propedeutica, cioè in maniera conseguenziale.

        Questi esercizi si perfezionano con il tempo e l’esperienza…..quindi cari lettori narcisi mettete a bada il vostro perfezionismo soprattutto in questi casi….la crescita richiede tempo……un bambino o una bambina non crescono spiritualmente in un giorno.

        Spero che stiate leggendo queste pagine perché in voi è nata l’urgenza di crescere…quando si soffre in maniera sbagliata per molto tempo (ci sono persone che per anni vivono in dolori e sacrifici autodistruttivi) perdono l’occasione di vivere.

        IO

        Scrivi cosa ami di te……

        Attenzioni usiamo parole che hanno avuto un’esperienza concreta.

        Se scrivo l’onestà devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come esprimo in azioni che hanno un tempo e uno spazio la mia onestà negli ultimi tre mesi.

        Esempio se amo di me la caratteristica della dell’onestà devo scrivere l’ultima volta che sono stato onesto…..

        Dove……? Quando……? A chi……ho offerto la mia onestà?

        Il narciso và ripreso continuamente con questo metodo….spesso parla di concetti che non traduce con la sua esperienza. Anche concetti legati alla loro depressione. Ho incontrato nella mia pratica clinica dei narcisi fortunati e loro parlavano senza vergogna di essere esseri sfortunati. Quando sono depressi loro dimenticano…… le esperienze belle.

        Questo è l’unico modo per aiutare questi terribili pazienti ad avvicinarli ai loro vissuti. Il loro corpo sembra un palazzo abitato solo da pensieri scollati dai rispettivi sentimenti e così producono il vuoto notte e giorno.

        Si mettono nel letto e non dormono sono tutti scollati con le loro teorie sulla vita fatta solo di pensieri e azioni scollate dalle rispettive emozioni…….

        Cerchiamo di eseguire questo esercizio almeno su 5 caratteristiche di amore verso me stesso.

        Continuiamo con le domande….

        AMICI

        Cosa ami dei tuoi amici…..?

        Specificare il nome di questo amico/a e relative caratteristiche accettate.

        Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

        Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

        Se scrivo………una caratteristica di un’amico/a che amo devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come questo/a amico/a hanno espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

        Come ho reagito quando quest’amico/a mi ha offerto questa sua caratteristica legata all’amore?

        Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, l’ho data per scontato…..lo sminuita……?

        Eseguiamo questo esercizio con tre amici o amiche.

        Almeno su due caratteristiche positive di ognuno.

        MARITO/MOGLIE

        Cosa ami di tuo marito/tua moglie……..?

        Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

        Specificare per iscritto queste caratteristiche di cosa significa per noi amare.

        Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

        Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

        Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

        Se scrivo………una caratteristica di un marito o una moglie che amo devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mio marito o mia moglie ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

        Come ho reagito quando mia moglie o mio marito mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla parola amore?

        Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

        Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

        Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

        Specificare il nome di mio marito o mia moglie e relative caratteristiche amorevoli.

        Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

        Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

        Se scrivo………una caratteristica di un mio marito/o di mia moglie devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come questo/a collega hanno espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

        Come ho reagito quando mio marito o mia moglie mi ha offerto questa sua caratteristica legata all’amore?

        Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

        GENITORI: MADRE E PADRE

        Iniziamo dalla nostra mamma….

        Quali caratteristiche ami di tua madre……..?

        Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

        Specificare per iscritto queste caratteristiche amorevoli identificate.

        Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

        Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

        Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

        Se scrivo………una caratteristica che amo di mia madre devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mia madre ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

        Posso usare anche esempi più lontani nel tempo…..ma importante è riprendere il pensiero usato tradotto in parola e la sua esperienza reale e concreta e permettere alla coscienza di incollare il pensiero con il sentimento qualitativamente corrispondente.

        Come ho reagito quando madre mi ha offerto questa sua caratteristica legata ai comportamenti amorevoli?

        Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

        Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

        Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

        PADRE:

        Cosa ami di tuo padre……..?

        Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

        Specificare per iscritto queste caratteristiche amorevoli.

        Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

        Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

        Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

        Se scrivo………una caratteristica che amo di mio padre devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mio padre ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

        Posso usare anche esempi più lontani nel tempo…..ma importante è riprendere il pensiero usato tradotto in parola e la sua esperienza reale e concreta e permettere alla coscienza di incollare il pensiero con il sentimento qualitativamente corrispondente.

        Come ho reagito quando mio padre mi ha offerto questa sua caratteristica legata all’amorevolezza?

        Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

        Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

        Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

        Ora passiamo ai figli….

        I narcisi pensano che i loro figli hanno sempre 5 anni…..anche da adulti li trattano come bambini…..le conseguenze di tutto ciò solo dolori amari…..quindi caro narciso /a non so quanti anni hai, fai bene questa parte di questo esercizio. I figli sono il futuro che lasciamo su questa terra. Sono il nostro riflesso sono la continuità dei nostri esempi e valori di vita.

        Quanti figli hai?

        Metti per iscritto i nomi. Fai il lavoro con ognuno di loro, ma uno alla volta. Inizia da dove ti pare. Dal primo verso l’ultimo, dall’ultimo al primo, dal più facile, dal più difficile…..ma questo esercizio fallo bene…..già le nuove consuetudini della civiltà occidentale producono narcisi poi si mettiamo anche genitori narcisi e così non la finiamo più di costruire malattia in ogni momento della giornata. Si fanno troppe cose dalla mattina alla sera e la coscienza non fà in tempo ad incollare i pensieri e le azioni con i rispettivi sentimenti qualitativamente corrispondente e il vuoto aumenta nell’umanità. La coscienza è lenta e questo ce lo dobbiamo ficcare nella mente se vogliamo vivere in salute. Poche attività fatte bene. Non più di quanto possiamo perché la nostra coscienza si scolla e produce non salute.

        Cosa ami di tuo figlio……..?

        Scrivi il nome….

        Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

        Specificare per iscritto queste caratteristiche legate all’amorevolezza.

        Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

        Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

        Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

        Se scrivo………una caratteristica che amo di mio figlio devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mio figlio ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica?

        Posso usare anche esempi più lontani nel tempo…..ma importante è riprendere il pensiero usato tradotto in parola e la sua esperienza reale e concreta e permettere alla coscienza di incollare il pensiero con il sentimento qualitativamente corrispondente.

        Come ho reagito quando mio figlio mi ha offerto questa sua caratteristica legata all’amorevolezza?

        Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

        Poi continuo questo stesso esercizio con un altro figlio o figlia.

        Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

        Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto…… con i rispettivi figli scrivere è un tipo di impegno, pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

        Lo scopo dei genitori è aiutare ad aumentare il repertorio comportamentale dei figli in termini di amorevolezza.

        Più caratteristiche di amorevolezza osserviamo e meglio significa che abbiamo fatto il nostro lavoro.

        Fare questo esercizio ci allena al linguaggio della lode….dell’amore…..a capire come soddisfare in noi stessi il bisogno dell’amore e nei nostri cari. Imparare a nutrire la nostra coscienza con questi sentimenti quotidianamente.

        Ripeto e riscrivo l’amore è un bisogno, universale, cross-evolutivo (a qualsiasi età) e cross – culturale (tutte le popolazioni) da nutrire quotidianamente.

        Lo scopo delle terapie nei soggetti narcisi e imparare a fare notare a loro gli aspetti belli negli altri, in quanto sono instancabili lamentosi. Guardano il bicchiere sempre mezzo vuoto e fanno finta di vivere come se guardassero il bicchiere mezzo pieno.

        Questo esercizio per altri tipi di malattie si fà all’incontrario.

        Ci sono persone che parlano sempre bene dei mostri che incontrano sul loro percorso di vita. Poi quando gli chiedi di descrivere queste bellissime caratteristiche che pensano di osservare negli altri trovano ricordi che non assomigliano nemmeno al 5% alle parole che hanno usato.

        E’ importante descrivere i vissuti sia nel bene che nel male con il proprio nome, senza questo metodo non possiamo attraversare la nostra esistenza con coerenza.

        I narcisi sono coloro che trovano con difficoltà le caratteristiche da amare negli altri.

        Oppure un giorno ipervalorizzano una persona e un giorno la svalutano quindi per aiutarli a stabilizzare le loro opinioni li dobbiamo aiutare ad usare le parole sempre sostenute da eventi reali accaduti, in caso contrario le loro anime diventano ascensori salgono e scendono.

        • Comprensione III livello

          Caserta, marzo, 2012

          Esercizio: Comprensione 3° Livello di consapevolezza

          Questo nuovo esercizio si và ad integrarsi ai precedenti. Questi esercizi non vanno letti per curiosità….vanno vissuti ……scrivendo un diario….in modo da costruire dentro di noi il micro senso della stima.

          Il senso si costruisce solo ed esclusivamente nell’esperienza.

          L’esperienza richiede, un luogo…dove?, un momento…quando?……una persona…..io o un mio caro.

          Invito i lettori provarli a fare prima da soli e poi insegnarlo ad un caro.

          Fare gli esercizi in maniera propedeutica, cioè in maniera conseguenziale.

          Questi esercizi si perfezionano con il tempo e l’esperienza…..quindi cari lettori narcisi mettete a bada il vostro perfezionismo soprattutto in questi casi….la crescita richiede tempo……un bambino o una bambina non cresce spiritualmente in un giorno.

          Spero che stiate leggendo queste pagine perché in voi è nata l’urgenza di crescere…quando soffre in maniera sbagliata per molto tempo ci sono persone che per anni vivono in dolori e sacrifici autodistruttivi perdono l’occasione di vivere.

          IO

          Scrivi cosa comprendi di te……

          Attenzioni usiamo parole che hanno avuto un’esperienza concreta.

          Se scrivo la generosità devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come esprimo in azioni che hanno un tempo e uno spazio la mia generosità negli ultimi tre mesi.

          Esempio se stimo di me la caratteristica della generosità devo scrivere l’ultima volta che sono stato generoso…..

          Dove……? Quando……? A chi……ho offerto la mia generosità?

          Il narciso và ripreso continuamente con questo metodo….spesso parla di concetti che non traduce con la sua esperienza. Anche concetti legati alla loro depressione. Ho incontrato nella mia pratica clinica dei narcisi fortunati e loro parlavano senza vergogna di essere esseri sfortunati. Quando sono depressi loro dimenticano…… le esperienze belle.

          Questo è l’unico modo per aiutare questi terribili pazienti ad avvicinarli ai loro vissuti. Il loro corpo sembra un palazzo abitato solo da pensieri scollati dai rispettivi sentimenti e così producono il vuoto notte e giorno.

          Si mettono nel letto e non dormono sono tutti scollati con le loro teorie sulla vita fatta solo di pensieri e azioni scollate dalle rispettive emozioni…….

          Cerchiamo di eseguire questo esercizio almeno su 5 caratteristiche di stima personale.

          Continuiamo con le domande….

          AMICI

          Cosa comprendi dei tuoi amici…..?

          Specificare il nome di questo amico/a e relative caratteristiche comprese.

          Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

          Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

          Se scrivo………una caratteristica di un’amico che comprendo devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come questo/a amico/a hanno espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

          Come ho reagito quando quest’amico/a mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla comprensione che ho della sua persona?

          Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

          Eseguiamo questo esercizio con tre amici o amiche.

          Almeno su due caratteristiche positive di ognuno.

          COLLEGHI DI LAVORO

          Cosa comprendi dei tuoi colleghi di lavoro…..?

          Specificare il nome di questo collega/a e relative caratteristiche comprese.

          Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

          Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

          Se scrivo………una caratteristica di un collega che comprendo devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come questo/a collega hanno espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

          Come ho reagito quando questo collega mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla comprensione?

          Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

          Eseguire questo esercizio con tre colleghi o colleghe.

          Almeno su due caratteristiche di stima di ognuno.


          MARITO/MOGLIE

          Cosa comprendi di tuo marito/tua moglie……..?

          Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

          Specificare per iscritto queste caratteristiche comprendo.

          Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

          Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

          Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

          Se scrivo………una caratteristica di un marito o una moglie che comprendo devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mio marito o mia moglie ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

          Come ho reagito quando mia moglie e mio marito mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla comprensione?

          Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

          Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

          Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

          Specificare il nome di mio marito o mia moglie e relative caratteristiche comprese.

          Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

          Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

          Se scrivo………una caratteristica di mio marito/mia moglie che comprendo devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come questo/a collega hanno espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

          Come ho reagito quando mio marito o mia moglie mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla comprensione?

          Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?


          GENITORI: MADRE E PADRE

          Iniziamo con la mamma……

          Cosa comprendi di tua madre……..?

          Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

          Specificare per iscritto queste caratteristiche comprese.

          Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

          Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

          Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

          Se scrivo………una caratteristica che comprendo di mia madre devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mia madre ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

          Posso usare anche esempi più lontani nel tempo…..ma importante è riprendere il pensiero usato tradotto in parola e la sua esperienza reale e concreta e permettere alla coscienza di incollare il pensiero con il sentimento qualitativamente corrispondente.

          Come ho reagito quando madre mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla comprensione?

          Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

          Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

          Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.


          PADRE:

          Cosa comprendi di tuo padre……..?

          Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

          Specificare per iscritto queste caratteristiche comprese.

          Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

          Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

          Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

          Se scrivo………una caratteristica che comprendo di mio padre devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mio padre ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica.

          Posso usare anche esempi più lontani nel tempo…..ma importante è riprendere il pensiero usato tradotto in parola e la sua esperienza reale e concreta e permettere alla coscienza di incollare il pensiero con il sentimento qualitativamente corrispondente.

          Come ho reagito quando madre mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla comprensione?

          Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

          Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

          Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

          Ora passiamo ai figli….

          I narcisi pensano che i loro figli hanno sempre 5 anni…..anche da adulti li trattano come bambini…..le conseguenze di tutto ciò solo dolori amari…..quindi caro narciso /a non so quanti anni hai fai bene questa parte di questo esercizio. I figli sono il futuro che lasciamo su questa terra. Sono il nostro riflesso sono la continuità dei nostri esempi e valori di vita.

          Quanti figli hai?

          Metti per iscritto i nomi. Fai il lavoro con ognuno di loro alla volta. Inizia da dove ti pare. Dal primo verso l’ultimo, dall’ultimo al primo, dal più facile, dal più difficile…..ma questo esercizio fallo bene…..già le nuove consuetudini della civiltà occidentale producono narcisi poi si mettiamo anche genitori narcisi e così non la finiamo più di costruire malattia in ogni momento della giornata. Si fanno troppe cose dalla mattina alla sera e la coscienza non fà in tempo ad incollare i pensieri e le azioni con i rispettivi sentimenti qualitativamente corrispondente e il vuoto aumenta nell’umanità. La coscienza è lenta e questo ce lo dobbiamo ficcare nella mente se vogliamo vivere in salute. Poche attività fatte bene. Non più di quanto possiamo perché ci la nostra coscienza si scolla e produce non salute.

          Cosa comprendi di tuo figlio……..?

          Scrivi il nome….

          Sforziamoci a fare questo esercizio con cinque caratteristiche?

          Specificare per iscritto queste caratteristiche comprese.

          Quando attraversiamo momenti difficile riprendere questi scritti aiuta tanto. La coscienza non perde lo sforzo scritto come tutti i sacrifici che costruiscono senso….

          Qualsiasi parola decido di scrivere devo scrivere anche l’esperienza.

          Attenzioni usiamo parole che ho avuto un’esperienza concreta.

          Se scrivo………una caratteristica che comprendo di mio figlio devo essere in grado di andare nella mia memoria episodica e scrivere come mio figlio ha espresso questa peculiarità in azione che hanno un tempo e uno spazio negli ultimi tre mesi. E quali emozioni ho provato in quel momento che osservavo e accoglievo quella caratteristica?

          Posso usare anche esempi più lontani nel tempo…..ma importante è riprendere il pensiero usato tradotto in parola e la sua esperienza reale e concreta e permettere alla coscienza di incollare il pensiero con il sentimento qualitativamente corrispondente.

          Come ho reagito quando mio figlio mi ha offerto questa sua caratteristica legata alla comprensione?

          Ho accolto questa caratteristica con un sorriso, lo data per scontato…..lo sminuita……?

          Poi continuo questo stesso esercizio con un altro figlio o figlia.

          Fare questi tipi di esercizi alza molto lo stato vitale e aumenta la creatività di costruire nuovi momenti con queste caratteristiche.

          Ci allenano a costruire questo nobile sentimento nel nostro rapporto……scrivere è un tipo di impegno pazienza che porta grandi risultati nelle relazioni.

          Lo scopo dei genitori è aiutare ad aumentare il repertorio comportamentale dei figli in termini di comprensione.

          Più caratteristiche di stima osserviamo e meglio significa che abbiamo fatto il nostro lavoro.

          Fare questo esercizio ci allena al linguaggio della lode….della comprensione…..a capire come soddisfare in noi stessi il bisogno della comprensione e nei nostri cari. Imparare a nutrire la nostra coscienza con questi sentimenti quotidianamente.

          Ripeto e riscrivo la comprensione è un bisogno, universale, cross-evolutivo (a qualsiasi età) e cross – culturale (tutte le popolazioni) da nutrire quotidianamente.

          Lo scopo delle terapie nei soggetti narcisi e imparare a fare notare a loro gli aspetti belli negli altri, in quanto sono instancabili lamentosi. Guardano il bicchiere sempre mezzo vuoto e fanno finta di vivere come se guardassero il bicchiere mezzo pieno.

          Questo esercizio per altri tipi di malattie si fà all’incontrario.

          Ci sono persone che parlano sempre bene dei mostri che incontrano sul loro percorso di vita. Poi quando gli chiedi di descrivere queste bellissime caratteristiche che pensano di osservare negli altri trovano ricordi che non assomigliano nemmeno al 5% alle parole che hanno usato.

          E’ importante descrivere i vissuti sia nel bene che nel male con il proprio nome, senza questo metodo non possiamo attraversare la nostra esistenza con coerenza.

          I narcisi sono coloro che trovano con difficoltà le caratteristiche da comprendere negli altri.

          Oppure un giorno ipervalorizzano e un giorno svalutano quindi per aiutarli a stabilizzare le loro opinioni li dobbiamo aiutare ad usare le parole sempre sostenute da eventi reali accaduti, in caso contrario le loro anime diventano ascensori salgono e scendono.

Mariacarmina Marzullo

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